Alle ore 16.45 del 13.07.2014 il pattugliatore Orione della Marina Militare Italiana, impegnato nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum  ha intercettato un barcone clandestino in legno, già localizzato dai radar. Alle ore 17.52 l’unità clandestina è stata avvistata otticamente dalla nave di soccorso in posizione, punto marittimo questo ricadente all’interno dell’area SAR maltese e tutte le numerose persone che vi si trovavano a bordo erano sprovviste di ogni dotazione di sicurezza individuale. Alle ore 18.40 il pattugliatore Orione, riuscito ad avvicinarsi all’imbarcazione clandestina, ha messo in mare alcune idrobarche ed il personale ha rappresentato la palese richiesta di soccorso da parte degli occupanti del natante clandestino.

Così sono state attuate tutte le procedure tese alla salvaguardia della vita umana e successivamente tutti gli occupanti del barcone sono stati trasbordati sull’unità di soccorso. Tali operazioni, ultimate alle ore 20.13, hanno permesso il recupero di 273 persone di cui 191 uomini, 61 donne e 21 minori, prevalentemente di nazionalità eritrea ma anche somala e di altri paesi centro africani. Parimenti alle ore 17.05 circa del 13.07.2014 e sempre nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum la nave Fenice, ha itercettato un gommone carico di immigrati ed anche in tale caso sono state attuate tutte le procedure di sicurezza che si sono concluse alle ore 20.33 circa con il recupero dei 101 migranti che vi erano a bordo di cui 52 uomini, 18 donne e 31 minori. Successivamente la medesima unità militare ha intercettato un altro gommone sul quale si trovavano altri 96 migranti tutti di sesso maschile, di cui 8 minori, anch’essi tratti in salvo a conclusione delle relative procedure che terminavano alle ore 21.02 circa. In ore successive i 273 soggetti tratti in salvo dal pattugliatore Orione sono stati fatti salire sulla nave Fenice ed associati ai migranti recuperati da tale unità navale. A mezzo della stessa tutti i migranti tratti in salvo sono stati fatti sbarcare al porto di Pozzallo per essere poi ospitati nelle strutture del C.P.S.A all’interno dell’area portuale e del centro di prima accoglienza Ragusa in c.da Cifali, dove i migranti, dopo l’identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura,sono stati ospitati.

ARJOUN Abdelkader nato in Tunisia il 23.10.1986 ARJOUNE Sofiene nato in Tunisia il 03.01.1984 MOUHAMED Abdrahmen nato in Somalia il 01.01.1974

AHMEDIN Ahmed nato in Eritrea il 01.01.1994 (1)

 

 

 

 

 

 

 

La Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di ARJOUN Abdelkader, nato in Tunisia il 23.10.1986, ARJOUNE Sofiene, nato in Tunisia il 03.01.1984, MOUHAMED Abdrahmen, nato in Somalia il 01.01.1974 e AHMEDIN Ahmed, nato in Eritrea il 01/01/1994 in quanto si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari eritrei. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 470 clandestini eludendo i controlli di frontiera in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri prevalentemente di nazionalità eritrea e somala.

Contestualmente all’arrivo dei migranti a bordo delle due navi, l’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa ha trasferito, con un aereo charter, 150 ospiti degli sbarchi precedenti.
Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 66 scafisti dalla Polizia Giudiziaria a Pozzallo e sono in corso numerose attività di collaborazione tra le Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste libiche a quelle Italiane.

 

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