Di Puccio La Rosa – È ferragosto salvo per i Parlamentari Italiani. Dopo tante chiacchiere, più o meno fumose, litigi veri o di facciata, contusi e tanto ostruzionismo di bandiere ecco, infatti, servita, seppure solo come primo voto (né serviranno almeno altri tre e quasi sicuramente un referendum confermativo come previsto dalla Costituzione Italiana), la tanto invocata riforma costituzionale che cancella il bicameralismo perfetto in Italia, almeno 200 Senatori e l’assetto istituzionale posto a base della Repubblica all’indomani della fine della seconda guerra mondiale. Un voto, quello del Senato della Repubblica, che in modo diverso vede trionfare il duo Renzi–Berlusconi e sconfitti dissidenti del M5S, Comunisti “Vendoliani” e Leghisti.
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Ma cosa cambia realmente? Poco, forse niente, per i cittadini Italiani almeno in termini di ricchezza, crescita economica e sociale. Tanto, viceversa, per i grandi partiti che finalmente non dovranno fare i conti con la diversa composizione del corpo elettorale fra Senato e Camera dei Deputati e, ovviamente, per quanti hanno interesse a mantenere posizioni e privilegi. La riforma appena votata, infatti, in estreme sintesi trasforma il Senato in Camera delle autonomie locali, indica nei consiglieri regionali e in pochi sindaci i papabili futuri componenti della defunta Camera Alta (scelti senza il voto diretto dei cittadini), riduce drasticamente il numero dei Senatori di almeno 200 unità e consegna alla Camera dei Deputati il ruolo di unico reale rappresentante del Popolo Italiano.

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Qualcuno si chiederà, allora, perché tanto clamore e tanta euforia da parte di Governo e opposizione compiacente? Primo, perché il voto del Senato ha permesso di coprire i pochi risultati reali e concreti dell’attività di Governo e di nascondere il dramma economico e sociale degli italiani; secondo, perché la riforma allontana imboscate parlamentari e possibilità di elezioni anticipate; terzo, e forse più importante motivo, perché eliminare il Senato o meglio il ruolo e la funzione istituzionale che la Camera Alta ha, fino ad oggi, avuto; significa concentrare ogni potere sulla Camera dei Deputati, dove per effetto del premio di maggioranza (tanto dell’attuale legge elettorale, quanto dell’immaginato futuro Italicum) i partiti di sempre avranno gioco facile nel continuare a recitare il proprio copione. Insomma un grande cambiamento capace, come nella migliore tradizione Italiana, di non cambiare nulla. Questa la nostra opinione. Siccome, però, vogliamo conoscere cosa pensano gli Italiani o almeno quella parte rappresentata dai nostri lettori, vi chiediamo di partecipare al nostro sondaggio e di esprimere la vostra idea; del resto non costa nulla e forse permetterà di dare voce e spazio agli umori veri e concreti di chi è stanco di manfrine e discussione e vuole una Nazione dove merito, rispetto delle persone e parità di diritti non siano parole buone solo per chiacchere da bar o da talk show. Buon sondaggio e buon ferragosto!

 
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Di admin

Un pensiero su “Ecco servita la riforma costituzionale del Senato del duo Renzi-Berlusca -Sondaggio on-line”

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