[themify_box style=”green” ]GUARDIA DI FINANZA. PALERMO. MAFIA – SEQUESTRATA UNA RIVENDITA DI TABACCHI, TRE IMMOBILI E DISPONIBILITA’ FINANZIARIE PER OLTRE 1,2 MILIONI DI EURO.[/themify_box]

 

lopiccolodLa Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato una rivendita di tabacchi, un magazzino commerciale, due appartamenti e disponibilità finanziarie, per un valore di oltre 1.200.000 euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

 

Interessato dal sequestro è un settantaduenne palermitano, arrestato nel 2008 con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto indiscusso capo mafia di “San Lorenzo – Tommaso Natale”. Già nel dicembre di quell’anno, questi era stato oggetto di un sequestro, disposto dal Tribunale di Palermo, riguardante, tra l’altro, una tabaccheria, situata nel quartiere Tommaso Natale, formalmente intestata ad una parente, considerata prestanome, in quanto priva di redditi al momento dell’acquisto dell’esercizio commerciale.

 

gdf DSC_0385L’attuale provvedimento trae origine dallo sviluppo di ulteriori attività di indagine svolte dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo, che hanno permesso di individuare un’altra rivendita di tabacchi, in zona Sferracavallo, formalmente intestata ad una donna, ma di fatto riconducibile al soggetto e ai suoi familiari.

 

Nello specifico, i riscontri effettuati dalle Fiamme Gialle hanno permesso di evidenziare come la titolare della rivendita, nel quinquennio antecedente l’acquisto, non avesse prodotto e/o dichiarato redditi idonei a poter costituire le disponibilità finanziarie utilizzate per l’investimento in parola. Inoltre, nello stesso periodo, la donna non aveva né acceso mutui né ricevuto altre forme di finanziamento idonee a giustificare l’investimento eseguito.

 

In realtà, gli accertamenti bancari svolti dal G.I.C.O hanno consentito di rilevare che la provvista di denaro utilizzata per l’acquisto era stata originata da un versamento in contanti di dubbia provenienza. Tale circostanza, unitamente alle risultanze investigative, che  evidenziavano  l’esistenza di un’assidua frequentazione fra la donna ed i congiunti del settantaduenne, hanno consentito di emettere il provvedimento di sequestro da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.

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