Catania, 30 ottobre 2014 – Sono 92 gli esuberi a Catania annunciati dalla Coop, 122 in tutta la Sicilia. È quanto è emerso oggi, nel primo incontro tenutosi a Roma, sulla procedura di mobilità avviata il 10 ottobre dall’azienda della Grande distribuzione.

All’incontro hanno partecipato l’amministratore delegato Lucio Rossetto, presente con una delegazione aziendale, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil.

 

Per la Fisascat Cisl Sicilia, erano presenti la segretaria generale Mimma Calabrò, il catanese Antonino Fiorenza e Salvatore Scannavino come segretari regionali.

 

La Coop ha confermato quanto esposto nella comunicazione di avvio della procedura e ha rappresentato lo stato della condizione degli esuberi presenti nelle singole unità produttive interessate all’intervento di contenimento del costo del lavoro.

 

In provincia di Catania, il totale di 92 esuberi è così distribuito: Iper Le Zagare, 52 unità Full Time Equivalent; Iper Le Ginestre, 19 FTE; Super di Bronte, 10 FTE; Super Via Fisichelli, 10 FTE; Super Zafferana Etnea, 1 FTE.

 

In provincia di Messina, nell’Iper di Milazzo sono previsti 10 FTE; nella provincia di Ragusa, nell’Iper di Ragusa 10 FTE e nel Super di Modica 10,3 FTE.

 

È stata confermata la chiusura del punto vendita di Modica per il quale vi è un esubero strutturale; sulle altre unità produttive a Milazzo e Ragusa, per il numero ridotto di unità interessate, è ipotizzabile il ricorso alternativo ad altri strumenti. Per le unità nella provincia di Catania l’utilizzo di misure alternative può essere considerato solo parzialmente.

 

La Coop ha anche detto che eventuali misure alternative dovranno essere considerate nel contesto delle singole unità produttive e adeguate a mantenere un assetto produttivo «che garantisca efficienza e produttività».

 

«Abbiamo respinto unitariamente ogni ipotesi di licenziamento – dice Fiorenza – e abbiamo evidenziato che per i numeri contenuti nella procedura di licenziamento collettivo, vogliamo conoscere quali siano le azioni commerciali e gli investimenti che la società intenda avviare per invertire la condizione involutiva esposta, visto che non può considerarsi la riduzione del costo del lavoro risolutiva per recuperare le perdite conseguite».

 

«Occorre ipotizzare preventivamente altre ipotesi alternative – aggiunge – e solo residualmente parlare di risoluzioni con il criterio della disponibilità ad accettare un percorso di esodo volontario».

 

La società ha confermato l’impegno di Coop a restare nel territorio «ma compatibilmente con un diverso quadro economico e con una inversione di tendenza che si rende oggi indispensabile ottenere».

Il prossimo incontro, si terrà giovedì il 6 novembre a Catania anche alla presenza dei responsabili sindacali aziendali per le sedi coinvolte.

Di admin

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