“La Cultura arricchisce e con la cultura si mangia, non solo con la bocca, ma anche con il pensiero e con il cuore” Queste le parole di Camillo Mascolino attore del teatro Stabile di Catania, il pensiero di questo attore seguono gli appelli accorati dei due segretari generali di Uil, Fortunato Parisi e Giacomo Rota Cgil. “Si pensi a trovare al più presto le risorse ” dicono i due segretari ” Inventiamoci qualcosa come un fondo FUS o la tassa sui soggiorni ai turisti o una quota parte delle transazioni Lottomatica, facciamolo ma facciamolo presto”

 

Gli esponenti sindacali, che hanno lanciato un appello agli abbonati e al pubblico dello Stabile e del Bellini “perché restino vicini ai due teatri”, si sono soffermati sui “numeri della crisi”. Rota, Parisi e gli altri rappresentanti di Cgil e Uil hanno denunciato come “dal 2008 a oggi lo Stabile abbia sofferto una decurtazione di contributi regionali da 4,5 milioni a poco più di un milione, peraltro non ancora del tutto pagati mentre il Comune ha ridotto i fondi da 250 mila euro a 175 mila, non meno pesante il taglio deciso dalla Provincia”. “Per lo Stabile – hanno proseguito –  sono così in forse le tournee che dovrebbero partire a fine dicembre, mentre lavoratrici e lavoratori non hanno percepito gli ultimi due stipendi. E risulta ovviamente possibile programmare il futuro. Il Bellini, invece, si ritrova a fare i conti con insopportabili riduzioni delle risorse per una struttura complessa, che comprende pure un’orchestra e un coro: oggi, l’ente lirico dispone di appena 12 milioni in contributi pubblici e 800 mila euro da abbonamenti. Resta, inoltre, irrisolto il nodo del precariato col quale sono state sinora supplite carenze di organico in ruoli-chiave (tra gli altri, mancano gli addetti alla sicurezza degli impianti e al settore amministrativo-contabile) provocate dal blocco delle assunzioni disposto dalla Regione”.  I leader etnei di Cgil e Uil hanno, quindi, concluso: “Il rischio, serio, di chiusura dei due teatri non ci fa dormire la notte, perché ciò significherebbe la fine della vita culturale di questa città!”.

 

Di admin

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