foto1San Giovanni Galermo è un quartiere che ha sempre avuto a cuore il problema della pubblica sicurezza. In questo territorio, infatti, manca del tutto un presidio fisso della polizia. Eppure aspettiamo da anni che il progetto per la realizzazione di un commissariato all’interno dell’ex scuola “Padre Santo di Guardo” di via Belvedere diventi operativo. Il sottoscritto Giuseppe Catalano, in qualità di consigliere comunale, chiede all’amministrazione di riprendere un progetto che sarebbe di vitale importanza per la parte nord della città. Una struttura che migliaia di cittadini aspettano da oltre 5 anni. Da quando fu siglato il patto per la sicurezza tra il Ministero degli Interni e l’Anci. L’edificio di via Belvedere, secondo quanto stabilito dal progetto, dovrebbe ospitare una quarantina di agenti che avrebbero il compito di pattugliare quotidianamente il territorio. Purtroppo i lavori per trasformare l’ex scuola in un presidio delle forze dell’ordine non sono mai cominciati. Interventi che spetterebbero al comune e che, secondo vecchie stime, ammonterebbero a circa 200.000 euro. Cifra che oggi, purtroppo, è destinata ad aumentare perché, con la scuola chiusa e senza vigilanza, ladri e vandali sono entrati all’interno dell’immobile distruggendo e rubando tutto quello che hanno trovato. Un sistemato attacco cominciato nel 2009 e che prosegue fino ad ora. Nel febbraio del 2012 abbiamo chiesto l’intervento di una pattuglia della polizia perché alcuni residenti del rione avevano notato una finestra dell’edificio con la grata forzata e il vetro sfondato. Sfortunatamente in quella occasione gli agenti non riuscirono ad entrare all’interno dell’ex scuola perché il lucchetto del cancello principale era danneggiato. Oggi la situazione non è cambiata e il timore dei sangiovannesi è che il progetto per la realizzazione del commissariato sia finito nel dimenticatoio e non verrà mai portato a termine. Un’eventualità che non si deve assolutamente verificare. Per questo l’amministrazione comunale vuole adoperarsi per non abbandonare l’edificio al suo destino. L’obiettivo è avviare una concertazione continua con associazioni e comitati per rilanciare l’idea di sviluppo del patrimonio cittadino con la possibilità di dare risposte concrete ai cittadini.

 

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