foto 3La strada, da laboratorio d’incubazione di una impressionante quantità di mode, a passerella di moda, “vetrina” d’arte e cucina di idee gourmet. Vicolo Santa Filomena, a Catania, per la seconda volta è stata così invasa dallo “Street fashion & food”. L’evento – organizzato da Unieventi e 95Cento, con la partecipazione di CastDiva, 360 TDS e I Love Sicilia, Sicilia&Donna e The Freak come media partner – ha ospitato appuntamenti imperdibili a base di arte, moda e cultura sfidando il freddo. Mostre, installazioni, presentazione di libri, shooting fotografici e degustazioni sono stati per due giorni grandi protagonisti in questo eclettico polo enogastronomico: Caffè Curtigghiu, Mr. Hyde, Blanc à manger, Al Capone ‘mbriaco – Fishbar, Il Sale Art Cafè, Fud, Al Quarticciolo, I Brillanti, Libreria Vicolo Stretto e Boudoir 36.
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Per quanto riguarda le mostre, Emanuela Panke al Caffè Curtigghiu ha ospitato la collezione “Design Meets Sicily” di Salvatore Spataro: la trottola “Truppy” in ceramica colata e smaltata a mano e i piatti in porcellana della collezione “baroqEAT” che raffigurano alcune tra le più belle planimetrie di chiese barocche Siciliane a pianta centrale. E, sempre al Caffè Curtigghiu, quattro installazioni dalla Photo-Graphia di Federica Furneri. Al Mr Hyde, invece, i quadri di Carolina Pappalardo fra romanticismo e surrealismo con una rivisitazione in chiave moderna della figura femminile. In esposizione anche la linea “cartone” di Simona Donzelli, che sdogana questo materiale dai suoi normali e prestabiliti usi tradizionali. Fud, la “bottega sicula” di Andrea Graziano ha ospitato l“Album di una maternità” di Riccardo Colelli che come spiega lo stesso autore “è nata dall’idea di voler raccontare una storia tutta al femminile. Una storia comune alla maggior parte delle donne che le vede protagoniste indiscusse di questo lungo momento della loro vita. Periodo in cui l’uomo non rimane che osservatore ammirato, prima di questa meravigliosa metamorfosi, poi della nascita del figlio e del legame che si creerà tra i due”. Al Capone ‘mbriaco – Fishbar ha esposto i suggestivi scatti di Lé Nàbis: il progetto presentato si intitola “Get Lost”, ovvero perdersi. Presso Blanc à manger, tra fantastici cupcake, morbidi muffin, golosi biscotti e irresistibili torte,  i preziosi gioielli di Agalma Medusae, piccolo brand di nicchia nato in Sicilia e fortemente legato da un rapporto di amore e di esclusività alla sua terra e alla sua bellezza. E ancora le poliedriche e scenografiche installazioni di luce “360 light” ancora in mostra (Creative lab, D[segno]+, Pierlidia Ruggeri, Elisabetta Censabella e Aldo Giovannini). Lungo il vicolo Santa Filomena e presso “Al Quarticciolo” elementi di writing con forme gestuali e instintive realizzate da Emanuele Vittorioso.
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Vicolo Santa Filomena e la vicina via Romeo sono stati anche protagonisti di un’opera diffusa a cura di Vlady Art: “Camouflage”. “Un intervento minimale e diffuso – spiega Vlady Art – fatto di piccole note e di dettagli sottovoce, volutamente discreti e nascosti. Con Camouflage gli interventi si perdono nel naturale tessuto urbano e ne diventano sottofondo: è un modo ironico e riflessivo per ricordarci di una street art non gridata, libera ma al tempo stesso ‘sostenibile’, cioè il meno invadente possibile”.
Grande ospite della prima serata è stato Dario Cassini. Il noto comico che del conflitto uomo-donna ha fatto il cavallo di battaglia di tutte le sue performances live e televisive da Zelig a Colorado – per citarne solo alcune – ha presentato il suo libro “Dizionario Donna-Italiano Italiano-Donna” (edito da Cairo). La seconda sera di “Street fashion & food” ha avuto inizio con la presentazione del libro “Tira Scirocco” di Monica Gentile  presso la Libreria Vicolo Stretto e la degustazione olfattiva presso Boudoir 36.
Appuntamento con la moda, infine, con lo shooting “on the road” e gli abiti di di “Barbisio” e “Fortini e Rossetti”: fashion stylist Rodrigo Paolo Giaimis Ramos, Make up artist Marta Romano. Ritratti di moda catturati dall’attento obiettivo di Alessandro Gruttadauria. 

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