La richiesta di convalida dei fermi di Mohammed Alì Malek e Mahmud Bikhit è stata inviata all’ufficio del giudice delle indagini preliminari che provvederà quindi entro le prossime 48 ore all’interrogatorio di garanzia e alla valutazione della misura cautelare della custodia in carcere, di cui è stata fatta richiesta.

Proseguono gli esami dei sopravvissuti, dai quali risulta confermata la ricostruzione di fatti sin qui operata e in particolare il fatto che coloro che si trovavano nei ponti inferiori sono stati chiusi all’ interno dello scafo e che le porte sono state serrate.

Di conseguenza al capitano, Mohammed Alì Malek, è stato contestato anche il

delitto di sequestro di persona, aggravato dalla presenza di minori.

Nel pomeriggio si procederà all’interrogatorio degli indagati da parte del p.m..

Gli incidenti probatori avranno luogo a partire dalla mattina di Venerdì 24

aprile.

Si e` attivata una casella di posta elettronica

naufragio.wreck.procura.catania@giustizia.it al fine di contribuire alla

conoscenza del numero e della identità delle vittime. Non sarà data risposta a

messaggi che non abbiano questa provenienza e questo scopo.

 

 

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Con riferimento al naufragio di un’imbarcazione a 70 mn circa dalla costa libica, avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 aprile, si conferma che la Polizia di Stato e la Guardia Costiera hanno eseguito un decreto di fermo di questo ufficio al momento dell’arrivo della Nave della Guardia Costiera Gregoretti a Catania:

[themify_box style=”box” ]

1. Il comandante della imbarcazione, Mohammed Alì Malek, di nazionalità

tunisina e di anni 27

2. Un membro dell’equipaggio, Mahmud Bikhit, di nazionalità siriana, di anni

25

[/themify_box]

Il comandante è stato fermato per i delitti di naufragio colposo, omicidio colposo

plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; il componente

dell’equipaggio solo per quest’ultimo reato. Si provvederà delle prossime ore a

mahmud bikhit classe 1990 mohammed ali malek classe 1988chiedere al giudice la convalida dei provvedimenti cautelari.

Si procederà anche all’esame dei testimoni con incidente probatorio. Fino alla

conclusione di questa fase saranno adottate cautele per garantire la riservatezza

e la genuinità delle dichiarazioni.

Non è ancora possibile accertare con precisione il numero dei morti. Le

indicazioni provenienti dai superstiti sono approssimative e indicano comunque

alcune centinaia di morti (tra i 400 e i 950). la Guardia Costiera ha acquisito

informazioni da alcuni superstiti a bordo della “Gregoretti C.P. 920” ed il report

del mercantile portoghese che ha stimato approssimativamente il numero dei

migranti in 850 unità.L’esiguo numero di superstiti potrebbe dipendere anche

dal fatto che molti migranti, tra cui le donne e i bambini, erano stati chiusi nelle

stive.

Le indagini continuano anche al fine di accertare con precisione il numero dei

morti. Si confermano per il resto le informazioni già fornite

Investigatori della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo, avvalendosi

di unità della Polizia Scientifica e di interprete, su indicazioni della Procura

Distrettuale di Catania, d’intesa con la Guardia Costiera, si sono recati a bordo di

elicottero del Corpo sulla Nave Gregoretti per proseguire le investigazioni.

Le indagini proseguiranno e non si esclude l’ispezione e l’eventuale recupero del

relitto, atto di indagine che sarà valutato con riferimento alle esigenze di prova.

Per quanto riguarda la dinamica del naufragio risulta che hanno concorso due

cause: da un lato le manovre errate compiute dal comandante del peschereccio,

che nel tentativo di abbordare il mercantile, ha portato il peschereccio a

collidere con la nave più grande; dall’altra il sovraffollamento del natante, che è

stato sbilanciato dalle manovre errate e dagli spostamenti dei migranti a bordo.

Si è perciò capovolta. Nessuna responsabilità può profilarsi, sulla base di quanto

emerso, a carico del personale della mercantile che ha doverosamente prestato

soccorso e che non ha contributo in alcun modo all’evento fatale.

Risultano pertanto iscritti nel registro delle notizie di reato solo il comandante

del peschereccio e il componente dell’equipaggio.

 

Foto L.O. de Murcia

 

Di admin

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