Oggi gli insegnanti sono scesi in piazza per protestare contro la riforma di Renzi. Sicuramente è giusto cominciare ad alzare la voce contro una riforma che non piace, ma quello che ci domandiamo è se servirà a qualcosa.
La nostra democrazia sembra non esistere più anzi si ha la sensazione di essere in un regime di di dittatura, dove tutti si erigono a Presidenti del Consiglio senza il benestare del popolo. Renzi chi lo ha votato.
Questo 5 maggio mi fa pensare a Napoleone che a Notre Dame si è incoronato imperatore dei Francesi.
Ma Renzi non è Napoleone e l’Italia non è la Francia dell’800.
Siamo nel 2015 ed ancora nonostante i tanti “annunci” di ripresa, in realtà l’uscita da questo tunnel gli Italiani non la vedono.
Le aziende sono al collasso, i cittadini non riescono più ad arrivare a fine mese, la disoccupazione è al 43 per cento. L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa.
Non si è fatto altro che intraprendere una politica di tagli e di tasse che gravano sulla popolazione.
La scuola italiana ormai è stata distrutta d’altronde un popolo ignorante è più facile da sottomettere e governare.
E allora cosa ci resta da fare? Serve manifestare contro un governo sordo, che non vuole sentire le proteste di un popolo al collasso?
La soluzione per molti allora è quella di abbandonare questo Paese al suo destino e andare a costruirsi un futuro in un paese che lo permetta. E i dati lo dimostrano: circa il 60 per cento dei giovani dai 25 anni ai 45 lasciano l’Italia e fuggono all’estero. Le tante storie di ragazzi che emigrati in diversi Stati europei e non solo dimostrano che fuori dall’Italia, sicuramente con tanti sacrifici e forza di volontà, si può riaprire quel cassetto impolverato per fare uscire i propri sogni e finalmente realizzarli.
Caro Renzi falle per te le tue riforme e per chi rimane i giovani italiani dicono ” Goodbye Italia”.