Piccola flotta di gommoni partiti dalla Libia, fermati 4 scafisti dalla Polizia.

Gli scafisti reo confessi: “ci hanno addestrato per condurre i gommoni prima della partenza, poi siamo partiti ma non avevamo mai affrontato il mare”.

60 gli scafisti individuati nel 2015, 200 nel 2014.

La Polizia di Stato continua incessantemente ad identificare e trasferire i migranti sbarcati dal C.P.S.A di Pozzallo,

Sono partiti 4 gommoni dalla Libia a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro e una volta soccorsi

 

sono stati condotti a Pozzallo. Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi dicolpevolezza a carico di: ABDUL Rashid nato in Ghana il 07/07/1993, OSEI TUTU Dennis,nato in Ghana il 16/06/1981 e DJUF Sidi nato in Senegal il 30.05.1980, e JAMMEH Iebrim nato in Gambia il 17.01.1993.

Sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto responsabili di aver condotto 4

gommoni dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da un pattugliatore ddella

Capitaneria di Porto.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5

persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato

l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e

incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state

sottoposte a trattamento inumano e degradante.

Anche i migranti a bordo di questo gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo prossimi al trasferimento.

I FATTI

In data 08/06/2015, alle ore 17:03, durante il pattugliamento nello Stretto di Sicilia per I’attività di sorveglianza marittima volta al controllo dei flussi di immigrazione irregolare, la nave della Guardia

Costiera “LUIGI DATTILO” veniva inviata, in acque internazionali, per effettuare diversi soccorsi di gommoni in difficoltà.

Al termine di tutte le complesse attività di soccorso, venivano tratti in salvo 447 persone ed accolte presso il C.P.S.A. di Pozzallo.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Continua senza sosta l’attività della macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco, che è gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa. A disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Solo grazie al loro

impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti venivano ospitati rapidamente al centro di

primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo. Continui i trasferimenti verso altri siti, dei migranti sbarcati, così da fare spazio agli altri arrivi di ieri.

Le operazioni di sbarco non hanno avuto alcun problema ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.

Alle procedure partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione

dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati.

In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa di centinaia di ospiti, anche in considerazione degli ultimi arrivi.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione del personale della Guardia Costiera “Nave Dattilo” e un’aliquota di Carabinieri hanno concluso le

indagini sui 4 gommoni soccorsi nelle acque antistanti la Libia e condotti ieri al porto di Pozzallo.

I gommoni è stato appurato che sono partiti dalla stessa spiaggia a distanza di pochi minuti gli uni

dagli altri, per poi ricongiungersi per mare fino al momento del soccorso.

Il destino, anche degli scafisti, è stato identico, i 4 soggetti si sono incontrati in spiaggia, per mare,

sulla nave soccorritrice, negli uffici della Polizia di Stato ed in carcere.

Ore ed ore di interviste dei migranti e poi i risultati sono arrivati; non solo i testimoni indicano i

responsabili ma, anche gli stessi scafisti consapevoli degli sconti di pena, si assumono le loro

responsabilità, difatti 2 dei 4 hanno ammesso ogni elemento della condotta posta in essere.

Gli scafisti hanno anche ammesso di essersi resi disponibili a condurre i gommoni pur di

guadagnare qualcosa. A seguito della loro disponibilità, i libici hanno addestrato nei piccoli porti gli

scafisti per poi farli partire una volta preparati seppur in modo precario.

Tutti gli scafisti hanno seguito le informazioni dei libici, sia per la conduzione dei gommoni che per

la rotta da seguire, così come il momento in cui chiamare i soccorsi italiani.

Anche loro hanno condotto il gommone per un profitto bassissimo, fatto di pochi dollari, con il

rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia.

Il lavoro degli uomini della Polizia, ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 90.000 dollari a

gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di

indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa

gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte

della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità

Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo

iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse. Sono ormai quotidiane le udienze di

incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente di

acquisizione della proba e di dibattimento che si conclude con la sentenza dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2015 sono 60 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati

circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione

con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale

Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per

gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

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