INTENSIFICAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CONTRASTO E DI REPRESSIONE DELLA PESCA DI FRODO E TUTELA DELL RISORSE ITTICHE NELL’AMBITO DI OPERAZIONI SVOLTE DAL SERVIZIO NAVALE DELLA GUARDIA DI FINANZA.

La Guardia di Finanza di Catania, nel corso di una attività mirata al controllo coordinato del territorio, ha intensificato i servizi volti alla repressione ed al contrasto della pesca di frodo e alla tutela del patrimonio ittico e specificatamente al rispetto delle norme comunitarie di cui al Regolamento CE Nr. 302/2009 che attribuisce le quote tonno assegnate alle unità da pesca che operano nel Mediterraneo. Nel corso della notte una pattuglia automontata della Sezione Operativa Navale etnea , in località’ porto di Santa Maria La Scala Frazione di Acireale (CT), sottoponeva a controllo un natante, rientrato poco prima da una battuta di pesca. Nella stiva venivano rinvenuti nr. 24 esemplari di tonno rosso della specie Thunnus thinnus, pari a circa kg. 3.326. L’imbarcazione da pesca, dall’esame della documentazione esibita, non era in possesso della quota tonno previsto dal Regolamento CE nr. 302/2009, modificato dal Regolamento UE nr. 500/2012. Per quanto sopra, per le predette violazioni, si procedeva al sequestro ai sensi dell’art. 13 L. 689/81, del prodotto ittico suindicato unitamente all’attrezzo da pesca utilizzato per la cattura del pescato, in quanto la parte ha violato le norme relative ai piani di ricostituzione di specie ittiche previste da normative comunitarie e nazionali. Nel corso del corrente mese in tre distinte operazioni di servizio le Fiamme Gialle del mare, hanno sottoposto a sequestro un quantitativo di tonno rosso della specie “Thunnus Thinnus” per oltre kg 7000. Anche nelle precedenti attività il pescato è stato rinvenuto a bordo di imbarcazioni, facenti parte della marineria di questa provincia, violando le norme relative ai piani di ricostituzione di specie ittiche soggette a particolari tutele.

Sottoposto a visita sanitaria dalle competenti autorità dell’ASP di Catania, il pescato giudicato idoneo al consumo alimentare umano è stato conferito ad asta giudiziaria pubblica, di cui i relativi proventi per un importo di oltre 33.000 Euro, verranno sottoposti a provvedimento di confisca, e successivamente incamerati nelle casse dell’Erario, a conclusione dell’iter dei distinti procedimenti amministrativi.

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