La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto cinque sedicenti cittadini egiziani per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, a seguito dello sbarco avvenuto presso il porto di Catania lo scorso 9 luglio. In particolare, ABUHIMDAN Ibrahim (cl. 1970), ALQADI Mohammad (cl. 1986), EL SHAEER Ahmed Sabri Ali (cl. 1980), IZAT MOHAMMED Mohammed Ichta (cl. 1983) e ABDAL RAHMAN Mohammad (cl. 1979) sono stati individuati quali componenti dell’equipaggio di un peschereccio, salpato dalle coste egiziane, con a bordo 285 migranti provenienti dall’area sub-sahariana e mediorientale. L’intervento di soccorso è stato operato da un’unità navale della Guardia Costiera svedese, il pattugliatore “Siem Pilot”, impegnato nel Mar Mediterraneo nell’ambito del dispositivo “Triton 2015”, con a bordo un militare della Guardia di Finanza, in qualità di “liason officer Frontex” e con funzioni di collegamento. Le preliminari evidenze acquisite dall’equipaggio del pattugliatore, nonché le attività investigative svolte dagli uomini della Squadra Mobile e del G.I.C.O. di Catania, che hanno raggiunto in alto mare l’imbarcazione svedese con unità veloci della Guardia di Finanza, hanno permesso di raccogliere significativi elementi indiziari nei confronti dei cinque egiziani, “scafisti” del peschereccio. Le attività degli investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza – proseguite a terra sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria etnea – hanno consentito di acquisire gli elementi necessari all’adozione dei provvedimenti di fermo. I cinque egiziani sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza” a disposizione dell’A.G.

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