Da lunedì 1 agosto a sabato 6, alle ore 21.00, Milo con il suo Teatro dedicato a Lucio Dalla ritorna ad ospitare la 10° edizione del Premio Nazionale Teatrale e Letterario Angelo Musco, organizzato dal Comune pedemontano con la direzione artistica di Mimì Scalia e il sostegno della Fita, Federazione Italiana Teatro Amatoriale, e dell’Università di Catania.

Da dieci anni si dà la possibilità a talentuose compagnie teatrali provenienti da tutto il Paese di esibirsi incentivando la loro arte e la loro professionalità verso un cammino di crescita e sperimentazione. Da lunedì a venerdì nell’ordine si esibiranno: La Compagnia Il Dialogo con “Non ti pago”, L’Associazione Amici del Teatro con “La Maestrina”, L’Associazione Culturale Capuana con “Addio Mia Bella Signora”, La Compagnia Dietro le quinte con “Guardami Guardami”, e La Compagnia Re di Cuore con “Il marito di mio figlio”.

Sabato 6 agosto Salvo La Rosa annuncerà i nomi dei vincitori delle due sezioni teatrale e letteraria giudicati da Enzo Zappulla, presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, Sarah Zappulla Muscarà, Ordinaria Università di Catania, Turi Giordano, attore e regista, Agostino Zumbo, attore, Fabio Costanzo, attore, e Giuseppe La Mendola, in nome dell’amministrazione comunale, per la sezione teatrale. Mario Tropea, Ordinario Università di Catania, Sergio Cristaldi, Ordinario Università di Catania, Andrea Manganaro, Ordinario Università di Catania, Gabriella Alfieri, presidente della Fondazione Verga e Ordinario Università di Catania, e Luciano Patanè in rappresentanza del Comune di Milo per la sezione letteraria.

Nel corso delle edizioni è stata aggiunta una sezione dedicata ai “Premi Speciali”, ideata per sottolineare il lavoro e l’impegno di coloro che nel corso degli anni si sono distinti per meriti artistici, sociali e culturali. Quest’anno il premio alla carriera sarà assegnato alla scrittrice Catena Fiorello reduce dalla fatica letteraria “L’amore a due passi”.

All’unanimità le due giurie hanno deciso di conferire un premio speciale anche a Nicolò Mineo, professore emerito di letteratura italiana presso l’università di Catania.

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