Lo scorso 25 maggio , presso l’aula magna del Palazzo delle Scienze dell’Università di Catania, si è svolta una sessione del Convegno della Società Italiana di Economia, Demografia e Statistica (SIEDS) dedicata al Prof. Giuseppe Lunetta,scomparso nel 2015, durante la quale gli è stata conferita una “Menzione Speciale” alla carriera che è stata consegnata ai suoi famigliari.

Nel corso della sessione, alla quale erano presenti il direttore del Dipartimento di Economia ed Impresa, prof.ssa Michela Cavallaro, ed illustri studiosi ed esperti di Statistica e Demografia italiani tra i quali i professori Salvatore Ingrassia, Anna Maria Altavilla, Giuseppe Cicchitelli, Giovanni Maria Giorgi, Franco Vaccina, Monica Pratesi (Presidente della Società Italiana di Statistica), Giorgio Alleva, (Presidente dell’Istat) e Giovanni Maria Giorgi, l’attività scientifica del prof. Lunetta è stata unanimemente definita dai congressisti “patrimonio della Statistica italiana” per i suoi contributi fondamentali e studi nel campo della metodologia statistica, riguardanti, in particolare,  una famiglia di curve normali, la concentrazione delle distribuzioni doppie, i metodi di analisi multivariata, di classificazione e di analisi spaziale, e lavori di carattere didattico.

Nato a Palermo nel 1935, dopo avere conseguito la Laurea in Economia nel 1957, ha prestato servizio nell’Ateneo Palermitano quale assistente di Statistica di ruolo per diversi anni. Dal 1965 al 1970, ha insegnato per incarico nella Facoltà di Economia dell’Università di Catania. E’ stato quindi chiamato a ricoprire la cattedra di Statistica dell’Università di Catania nel 1970 e nel 1973 è stato nominato professore ordinario. Presso l’Ateneo catanese, ha insegnato Statistica anche nella Facoltà di Scienze Politiche dal 1970 al 1993, nella Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e in altre Scuole di Specializzazione della Facoltà medica. E’ stato per diversi anni prorettore del Professore Gaspare Rodolico durante il suo rettorato, durato dal 1972 alla fine degli anni Novanta.

Nell’anno accademico 2001-2002 ha ricoperto la carica di preside della Facoltà di Economia dell’Università di Catania.

È stato ammesso a far parte della Società Italiana di Statistica, dell’American Statistical Association, dell’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico, della Bernoulli Society e di altre società scientifiche, ed è stato designato quale componente del comitato scientifico della rivista “Statistica”.

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“Incontrai per la prima volta Giuseppe Lunetta nel 1972, a Palermo, in occasione della XXVII riunione scientifica della Società Italiana di Statistica. Io ero assistente di fresca nomina e alla prima partecipazione a un convegno con un contributo scientifico. Mi fu presentato dal professor Giuseppe Leti, allora Direttore dell’Istituto di Statistica dell’Università di Perugia, di cui facevo parte. Giuseppe era un po’ meno giovane di me e molto più avanti  nella posizione accademica. Lo percepii come persona  autorevole (apprendo ora dal curriculum che all’epoca era professore incaricato presso l’Università di Catania ed era risultato tra i vincitori del concorso per la cattedra di statistica dell’Università di Trieste). Ma fu in un successivo convegno, sempre in Sicilia, nel 1985, a Giardini di Naxos, che ebbe inizio il nostro rapporto di amicizia che è andato avanti nel tempo, anche se i nostri incontri avvenivano, quasi esclusivamente, in occasione di convegni in Italia e all’estero.foto prof Lunetta (1)

Formatosi professionalmente presso l’Università di Palermo sotto la guida del professor Silvio Vianelli, autorevolissimo esponente della scuola  statistica italiana, Giuseppe Lunetta, sin dai primissimi lavori, ha affrontato temi di metodologia statistica di valenza internazionale, tra i quali ricordo: Analisi delle relazioni statistiche;Analisi delle serie storiche, Analisi di dati multidimensionali;Distribuzioni di probabilità multidimensionali ; Generalizzazione della curva di Gauss;Misure della concentrazione e Piani degli esperimenti.

Qui desidero tratteggiare il suo contributo scientifico su due temi, la generalizzazione della curva di Gauss e le misure di concentrazione.

Al primo tema Giuseppe Lunetta ha dedicato tre lavori, pubblicati tra il 1963 e il 1967 sugli Annali della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Palermo e sugli Atti della Riunione scientifica della Società Italiana di Statistica.  In essi egli propone e studia una nuova formula che generalizza la curva di Gauss o degli errori accidentali con l’introduzione di un nuovo parametro che rende applicabile la curva all’analisi di dati in una vasta gamma di situazioni. L’apporto scientifico di questi lavori è di grande rilievo. Va segnalato, infatti, tali risultati sono stati successivamente ripresi da Silvio Vianelli (il suo maestro) in un articolo in cui vengono inquadrati nella teoria della variabilità condizionata riguardante la scelta dell’indice di variabilità da impiegare nelle diverse situazioni applicative – un riconoscimento eccezionale per un ricercatore di così giovane età – e hanno costituito il punto di partenza di un fiorente filone di ricerca per gli studiosi della Scuola di statistica palermitana e non solo, filone di ricerca che dura tuttora.

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Per quanto riguarda le misure di concentrazione, Giuseppe Lunetta ha esteso al caso di due variabili il famoso indice di concentrazione R, l’indice dovuto a Corrado Gini – il fondatore della Scuola italiana di statistica – usato universalmente per misurare il livello di disuguaglianza nella distribuzione dei redditi e della ricchezza. A questo argomento sono dedicati due articoli, pubblicati nel 1972 sugli Annali della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Catania e sugli Atti della Riunione scientifica della Società italiana di statistica, che si segnalano per il rigore formale e l’eleganza della soluzione matematica proposta.

Esaminando i lavori di Giuseppe Lunetta sono stato colpito non solo dalla vastissima cultura statistica, ma anche dalla dimestichezza con strumenti matematici molto vari e spesso sofisticati, fin dai contributi prodotti all’inizio della sua carriera accademica. Ho pensato che ciò non potesse essere solo il frutto della sua formazione universitaria, ma che potesse essere spiegato in parte dall’attività da lui svolta, nella seconda parte degli anni cinquanta, nella realizzazione del volume di Vianelli intitolato “Prontuari per calcoli statistici” pubblicato nel 1959 dalla casa editrice Calderini, di cui mi aveva parlato in uno dei nostri incontri. Si tratta di un’opera di oltre 1500 pagine, che contiene le tavole statistiche fino ad allora pubblicate e apparse nella letteratura italiana e internazionale a supporto delle analisi statistiche che allora non potevano contare sui computer. Una parte significativa di queste tavole era dovuta a elaborazioni svolte presso la Scuola di Statistica dell’Università di Palermo diretta da Silvio Vianelli. Ma questo volume non contiene soltanto tavole; la seconda parte, che consta di oltre 550 pagine, vuole essere la guida all’uso  delle tavole, ma in realtà è molto di più: è un trattato di metodi statistici descrittivi e inferenziali per l’analisi di dati  pienamente allineato alle acquisizioni della letteratura internazionale dell’epoca. Ebbene, Giuseppe Lunetta è indicato nella prefazione come uno dei principali collaboratori per la realizzazione dell’opera.

Per Giuseppe (che in quegli anni era poco più che ventenne) deve essere stata una palestra formativa  di eccezionale valore: poter contribuire, sotto la guida autorevole di Silvio Vianelli, a esporre la teoria statistica e le sue applicazioni a un livello così elevato significa che si è avuto uno stimolo formidabile allo studio e all’approfondimento dei metodi statistici e degli strumenti matematici di supporto.

Vorrei ora parlare brevemente di Giuseppe Lunetta come docente, sulla base di quanto emerge dalla lettura del volume del 1999 “Elementi di statistica descrittiva e inferenza statistica”, edito da Giappichelli.

Ricordo che una volta, parlando di testi di statistica per l’università, mi disse che le dimostrazioni contenute in questo volume erano  state rifatte da lui ex-novo, anziché essere attinte dalla letteratura.

In questi giorni ho riguardato quel testo e ho capito quello che intendeva dire. Il volume consta di 480 pagine, di cui 180 dedicate a “Aspetti dell’inferenza statistica”. In queste pagine è esposta con grande chiarezza  ed efficacia una parte rilevante della teoria statistica sulla stima dei parametri e la verifica delle ipotesi. La mia attenzione è stata attratta dalle 10 pagine (da pagina 361 a pagina 370) dedicate al nucleo fondamentale della teoria della stima. Ebbene, mi ha colpito la grande chiarezza, il rigore e le modalità originali di presentazione dei risultati, che rendono comprensibili al lettore in possesso della strumentazione matematica di base concetti molto avanzati di teoria statistica.

Di nuovo, emergono le doti di Giuseppe Lunetta già indicate in precedenza: la capacità di dominare questioni teoriche complesse, capacità che sottende ampia cultura e una non comune padronanza dello strumento matematico.

Vorrei infine ricordare che ho avuto la fortuna di far parte di due commissioni di concorso per professore associato da lui presiedute, presso l’Università di Messina nel 2001 e presso l’Università di Cosenza nel 2005. Sono rimasto colpito dal distacco, dall’equanimità, con cui ha guidato la commissione, virtù queste raramente praticate in ambito universitario quando le decisioni attengono all’attribuzione di risorse.

Il suo indiscusso valore scientifico, la sua grande capacità didattica, il tratto umano di persona mite e gentile, hanno fatto di Giuseppe Lunetta un uomo e un professore universitario fuori dall’ordinario. A lui va il mio pensiero grato e affettuoso”.

Prof. Giuseppe Cicchitelli
Professore ordinario di Statistica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia

Di admin

Un pensiero su “In memoria del prof. Giuseppe Lunetta, il ricordo del collega prof. Giuseppe Cicchitelli”
  1. Ho avuto il privilegio di lavorare col prof Lunetta per 10 lunghi anni, presso le differenti sezioni staccate della Facolta’ di Economia di Catania, nonchè nello stesso tempio della cultura catanese inglobato nel Palazzo delle Scienze. Le mie modeste conoscenze didattiche di natura statistica, sia descrittive che inferenziali, li devo esclusivamente a Lui ed alla Sua grandissima preparazione e capacità di insegnamento.
    Parlare dell’uomo è quasi disarmante, soprattutto se lo si pone a confronto della realtà umana accademica locale e/o nazionale, spesso miope e poco attenta.
    Persona docile, garbata, discreta, educata come pochi, immensa. Il Suo spessore caratteriale ed educativo, tuttavia, non era inferiore alla sua incommensurabile preparazione statistico/probabilistico/matematica. Ricordo, a tal proposito, la semplicità con cui riusciva a trasmettere la conoscenza di argomenti relativamente complessi (dalla serie di McLaurin per la Funzione caratteristica di una variabile Gaussiana ai calcoli vettoriali e/o matriciali), con correnti operazioni algebriche di facile comprensorio.
    Avendo condiviso, comunque, con Lui diversi momenti di relax, di spensieratezza, e non solo di natura didattica, mi raccontava spesso dei Suoi malumori e, soprattutto, delle malefatte ricevute da persone insospettate che, nell’arco dei Suoi anni pregressi, aveva aiutato accademicamente, ma la Sua grande umanità, i Suoi modi fuori dal comune – come asserisce giustamente il Ch.mo Prof. Cicchitelli – lo ponevano in condizioni di superiorità.
    Un giorno mi disse: “Caro Dott. Busà si ricordi che, al di là dell’insegnamento, della preparazione, c’è il lato umano che non bisogna mai trascurare, l’Università esiste perchè esistono gli studenti: bisogna sempre ed in qualsiasi modo aiutarli” . E ancora: “ Oggi, più che mai, il mondo accademico è cambiato, una volta c’era la scuola, la formazione seria, adesso c’è la politica, ci sono le lobby, c’è di tutto e di più: c’è anche chi prega Dio e frega il prossimo”.
    Umanamente, so che la Sua presenza rimarrà indelebile nella mia memoria, e sicuramente resterà tale anche nei ricordi di tantissimi altre persone che hanno avuto la fortuna di apprezzarlo come insegnante, collega, professore, formatore, docente, padre di famiglia.
    In merito al patrimonio culturale ascrivibile al Prof. Lunetta ho, comunque, la certezza assoluta che, sebbene abbia lasciato una fiorente, originale ed esclusiva, attività scientifica, non esistono eredi del Suo sapere in Sicilia.
    Dal profondo del mio cuore: grazie professore, grazie!

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