Servizio di Monica Colaianni – Ieri, presso i locali dell’ARS di Palazzo Minoriti a Catania, il Presidente della Regione Nello Musumeci ha incontrato i giornalisti per lo scambio di auguri di fine anno. L’iniziativa è stata promossa dall’Assostampa rappresentata dal Segretario regionale, Alberto Cicero, dal segretario provinciale di Catania, Daniele Lo Porto, dal consigliere nazionale della FNSI, Luigi Ronsisvalle.

Il presidente Musumeci, durante l’incontro, ha trattato diversi punti e problematiche che intende affrontare durante il suo governo.

“Noi dobbiamo dimostrare di voler dare un taglio con il passato – dice il presidente Musumeci – ed è anche per questo motivo che il Presidente della Regione non ha preso parte alle trattative per gli equilibri d’aula legati all’elezione dell’Ufficio di Presidenza, mentre in passato il Presidente della Regione era anche il capo della coalizione dei partiti. Sono fermamente convinto che i partiti debbano fare un passo indietro e che debbano tornare alla loro funzione e vale a dire quella di essere cerniera tra la piazza e il Palazzo, quella di creare la sintesi, quella di formare la classe dirigente e di selezionarla. L’invadente presenza dei partiti nelle istituzioni ha caratterizzato gli ultimi trent’anni della storia della Regione Siciliana e non solo. Noi siamo convinti che le istituzioni debbano essere libere da questa pressante presenza. Le Istituzioni hanno il dovere di assecondare i desideri collettivi della gente avendo grande rispetto per le forze politiche”.

“Sicuramente tanto c’è da fare e la strada sarà in salita – continua il Presidente – ma è anche vero che tutti noi abbiamo la consapevolezza che il problema soprattutto culturale. Bisogna rimuovere quelle incrostazioni che si sono consolidate nei decenni. Alla Regione ci sono circa quattordicimila dipendenti, non tutti motivati, non tutti con la volontà di lavorare ma di voler oziare. Sicuramente sarà difficile rimuovere questa prassi deplorevole, ma è con questa burocrazia che io posso tradurre le idee in azioni”.

Un altro passo essenziale che il presidente Musumeci intende fare è la rotazione dei dirigenti. “La rotazione dei dirigenti – dice Musumeci – non è una penalizzazione è solo uno degli strumenti previsti dalla legge per garantire trasparenza. È bene che ogni direttore faccia esperienze nuove e diverse”.

Altro punto che ha sottolineato il Presidente è quello di controllare le varie strutture periferiche regionali e verificare se vi sia un corretto funzionamento.

Musumeci ha anche tenuto a precisare che con il governo Nazionale si è avviato un rapporto improntato su un grande rispetto e di reciproca collaborazione. “Con il governo Nazionale abbiamo rivisto alcuni accordi che ci consentono di economizzare ogni anno circa trecentomilioni di euro”.

Altro tema focale quello delle Province che Musumeci intende riformare con l’elezione diretta del Presidente. “Le Province devono essere potenziate. Si potranno occupare di alcune competenze che oggi stanno in capo alla Regione. La Regione si deve occupare di pianificare, di controllare e di legiferare, chi deve gestire sono invece le province, i comuni e i privati che entrano in rapporto con l’Ente pubblico”.  “Infine – dice il presidente- attraverso un tavolo formato da tecnici e da giuristi verificheremo quante delle opere pubbliche incomplete potranno essere attivate. Attualmente sono centoquaranta le opere pubbliche che sono rimaste incomplete, spesso per cavilli burocratici, e se riusciremo ad attivarne almeno solo la metà rimetteremo in circuito circa due miliardi di euro. Adesso fermiamoci e capiamo tutti insieme da dove partire per risalire la china e ritrovare l’orgoglio di essere siciliani”.

Alla nostra domanda su cosa intenda fare in merito al gravoso problema dell’inquinamento industriale che colpisce soprattutto il territorio di Gela, come quello di Siracusa e di altri territori, il presidente Musumeci ha affermato: “Sento il dovere di aprire un ragionamento con i petrolieri sia parastatali sia privati. La bonifica non è lo sfizio di un capriccio, la bonifica diventa essenziale e prioritaria. Semmai dobbiamo chiederci perché non sia stata fatta negli anni e nei decenni passati, questo ragionamento vale per il polo di Gela, ormai in dismissione, vale per il polo siracusano, vale per il polo di Milazzo. Il diritto alla salute viene prima di ogni altro diritto e noi dobbiamo lavorare affinché l’industria in Sicilia sia compatibile con la salute dei cittadini”.

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