“Non proclami ma la certezza dei numeri” partendo da questa incontestabile asserzione l’avv. Puccio La Rosa, l’ing. Raffaella Mandarano e l’ing. Stefania Di Serio hanno incontrato la stampa per segnalare le inesattezze e le incomprensibili affermazioni rese dai nuovi vertici di AMT Catania,negli scorsi giorni,circa la situazione finanziaria dell’Azienda Metropolitana Trasporti ad appena tre settimane dal loro insediamento.
Che riconoscimento del merito, obiettività di giudizio e rispetto della verità siano principi poco di moda e pochissimo praticati nella nostra città – afferma Puccio La Rosa già presidente di AMT Catania S.p.A. – è sotto gli occhi di tutti ma che addirittura si mistifichino dati contabili certi per alterare la realtà delle cose lascia sgomenti. Questo è, infatti, quello che sembra essere stato fatto dal neo presidente di AMT Catania Bellavia in occasione della conferenza stampa tenuta per illustrare la situazione dell’Azienda Metropolitana Trasporti.
La realtà, infatti, – aggiungono Raffaella Mandarano e Stefania Di Serio – è ben diversa, AMT Catania S.p.a. ha chiuso il bilancio di esercizio anno 2017 con oltre 1,2 milioni di Euro, presenta un bilancio di verifica al 30.06.2018 in attivo di circa 600 mila Euro e al 30.09.2018 in attivo di circa 290.000 Euro con una riduzione rispetto al trimestre precedente dovuta ad una cartella esattoriale per oneri sociali emersa dopo il 30 Giugno scorso.
A tale positivo risultato di gestione al 30.09.2018 – aggiungono Puccio La Rosa e Raffaella Mandarano – occorre a chiusura di bilancio 2018 sommare le sopravvenienze attive derivanti dal pagamento, in data 1 ottobre, dell’ultima rata della “Rottamazione 2016” per € 819.244,19;da maggiore percorrenza chilometrica per €700.000,00 circa; da applicazione art.68 legge di stabilità regione Sicilia per l’anno 2017 per € 1.290.672,00; da applicazione art.68 legge di stabilità regione Sicilia per l’anno 2018 per € 1.500.000,00 circa ed infine da convenzione Unict per l’anno 2018 per €1.170.000,00 circa.
La verità dei fatti, quindi è quella che al nuovo C.d.A. di AMT – aggiungono La Rosa, Mandarano e Di Serio – sono state fatte trovare economie nuove da introitare, stipendi pagati ai dipendenti , nonostante i mancati pagamenti e trasferimenti del Comune di Catania all’Azienda, piani di rientro con i creditori aziendali rispettati, riduzione dell’indebitamento della Società di oltre il 40%, aumento della produzione ad Agosto del 2018 dell’8,2% ,procedure di definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo rispettate (cosiddette rottamazioni pagate!), 42 autobus pronti all’uso (i primi già da giorni a Catania) e gare esperite per acquistarne altri 28 (con fondi reperiti dalc.d.a da me presieduto), una convenzione con l’Università che garantisce introiti per circa 2,9 milioni di Euro (ovvero incassi da vendita del servizio), l’integrazione tariffaria e le linee di scambio con la Metropolitana.
Allo stesso modo teniamo a sottolineare – proseguono i tre – che tutte le procedure per dotare di una nuova catena di comando l’Azienda ovvero di una nuova macro e micro struttura sono già state esperite e sono solo in attesa del parere necessario del Comune di Catania (come imposto dal regolamento comunale vigente), che nei mesi di Giugno e Luglio di quest’anno i mezzi AMT hanno percorso ben 140.000 Km in più rispetto allo scorso anno, che fra gennaio e settembre di quest’anno sono andati in strada circa il 9,5% in più di bus (con una media di 97,6 nel periodo Gennaio – Giugno 2018), che è stato determinato il completo rinnovo del parco mezzi entro il 2020, che sono state previste le assunzioni di almeno 40 nuovi autisti e che è stato firmato un importantissimo accordo con le organizzazioni sindacali che permette il rilancio concreto della Società.
Ecco perché – affermano i tre – siamo pronti a dare la nostra collaborazione se richiesta, ad incontrare se richiesto i rappresentanti del Consiglio Comunale, a tutelare in ogni sede il lavoro fatto ma già mai a tollerare ricostruzioni inesatte ed orientate.
L’Azienda, infatti, è in buono stato di salute, come ovvio occorre ancora fare tanto, – concludono i tre ex manager di AMT – e, soprattutto, è necessario proseguire nel percorso di risanamento e rilancio da noi intrapreso e documentato negli atti di gestione dell’azienda ed evitare che il cambio al vertice compromettae vanifichi quanto fatto a scapito di AMT, dei suoi lavoratori, dell’utenza e della Città di Catania.

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