Servizio di Monica Colaianni – Oltre al danno la beffa! E si sente proprio beffeggiato Rosario Battiato vittima di un incidente avuto con la sua bici nella pista ciclabile del Lungomare di Catania. E perché beffeggiato vi chiederete? Perché oltre ad avere seri danni fisici dopo qualche mese gli è stata recapitata una multa per aver violato non si capisce bene cosa, ma andiamo per ordine e vediamo cos’è accaduto.

“Il 25 aprile – ci racconta Rosario Battiato- visto che il tempo lo consentiva  avevo deciso di prendere la mia bici e scendere al Lungomare per fare un giro sulla pista ciclabile. Era la prima volta che andavo in bici lì e non lo avessi mai fatto. Mentre passeggiavo per evitare una pozzanghera sono uscito dalla pista e ho percorso qualche metro per poi rientrarvi dall’entrata più vicina, ma dove vi è l’ingresso da cui sono rientrato nella pista vi è la fermata dell’autobus e non vi è nessun cartello che ne vieti l’accesso. Nel rientrare la mia bici si incastra e perdo l’equilibrio. Per pochi centimetri non sbatto la testa in uno spigolo del cordolo di cemento che delimita la pista ciclabile”.

“I passanti che hanno assistito all’incidente – continua il nostro sfortunato ciclista – hanno allertato l’autoambulanza, che prontamente mi ha soccorso, e i vigili urbani che mi hanno seguito all’ospedale. Non appena arrivato in ospedale con codice giallo, mi hanno diagnosticato un trauma cranico, diverse lesioni, la scapola della spalla fuoriuscita e problemi neurologici. Nel mentre i vigili verbalizzavano l’accaduto”.

“Ma non finisce qui il 26 giugno mi viene recapitato a casa un verbale. Quando apro la busta rimango perplesso perché mi si contestano trasgressioni che io avrei fatto a seguito dell’incidente avuto. Io ho  letto gli articolo citato e vale a dire il 182, comm. 1, 6, 10 ma non mi sembra che io abbia fatto nessuna delle cose cui si fa riferimento. Io sono disposto a pagare ma prima voglio capire in cosa ho sbagliato  e se è normale che vi sia una fermata dell’autobus all’interno della pista ciclabile! E visti i seri danni fisici che ho avuto vorrei non solo delle spiegazioni ma che si intervenga per sistemare il tratto in questione in maniera tale che cose del genere non accadano più”.

Vediamo qui di seguito i commi dell’articolo 182 contestati:

  1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro.
  2. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest’ultimo.
  3. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 99 (2). La sanzione è da euro 41 a euro 168 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6.

Rosario Battiato era solo,  la sua è una normalissima bicicletta monoposto e non era affiancato da nessuno. Ma allora cosa gli si contesta? Chi forse ne “capisce” un po’ di più ci aiuti almeno ad avere delucidazioni in merito.

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