“È dovere delle istituzioni e di un istituto chiave per il welfare come l’INPS, sperimentare delle soluzioni a livello nazionale- come potrebbe rivelarsi il progetto “Inps per tutti” – e applicarle nei territori.
Tuttavia, a fronte della sottoscrizione odierna del nuovo progetto di integrazione sociale da parte del Comune di Catania in presenza del ministro Nunzia Catalfo, Cgil, Cisl, Uil e UGL non sono stati invitati e informati, come se si trattasse di un’attività di esclusiva competenza amministrativa e dimenticando persino la genesi dell’Ente e della bilateralità che sussiste ad ogni livello sulla gestione di procedure che interessa l’utenza, e cioè pensionati e lavoratori.
Ció denota una miopia sociale sia da parte dell’INPS che del Comune, che si conferma perdente e rischiosa; perdente perché un Istituto pensionistico che non rispetta i corpi intermedi non ne comprende, intenzionalmente o no, l’importanza per i meccanismi di crescita del territorio, e rischiosa perché in un Comune in dissesto come quello di Catania, un’amministrazione comunale che salta i pezzi di condivisione, o esclude i lavoratori e i loro rappresentanti, perde altri colpi e importanti occasioni di vittoria.
Spendiamo molte delle nostre energie, forse troppe visto il dramma della povertà e del mancato sviluppo che investe Catania, per spiegare alle istituzioni che la democrazia non è solo una bella parola.
Chiediamo dunque che il confronto tra sindacati, INPS e Comune, sia attivo, sincero e collaborativo.