Un momento unificante di gruppi che hanno un obiettivo comune e concreto all’insegna del fare: i promotori di “Azione” di Carlo Calenda hanno vissuto oggi il loro “bagno di folla” in una sala stracolma di un noto albergo del centro di Catania. Centinaia di persone hanno partecipato all’incontro fra aderenti al progetto politico, arrivati dalla provincia etnea, ma anche dal siracusano e tanti altri comuni siciliani.

A fare gli “onori dei casa” Carmelo Finocchiaro e gli uomini che attorno a lui si sono aggregati per promuovere un partito che faccia rinascere partecipazione e speranza. Insomma, i vuoti sempre crescenti della politica dell’Italia di oggi.

Numerosi e qualificati i rappresentanti dei gruppi promotori di “Azione” che sono nati in tutta la Sicilia: erano presenti Alberto Spitale per Caltagirone, Raimondo Modica per Mascalucia

Lanfranco Zappalà per Catania. Accanto al loro il sindaco di Siracusa Francesco Italia, il primo cittadino di Cinisi Giangiacomo Palazzolo e quello di Ferla Michelangelo Giansiracusa.

Lucia Tuccitto, consigliere comunale al comune di Valverde, che ha moderato la serata, ha ricordato le radici politiche di “Azione”, nata da “Siamo Europei”, l’associazione di Carlo Calenda.

Perchè nasce “Azione”? Per un nuovo modo di fare politica, che dice “no” ai populismi e al grillismo, ma che anche chiede alle forze riformiste uno sforzo di rinnovamento capace di affrontare i tanti problemi strutturali del nostro Paese. Questo i lei-motiv dell’incontro di oggi da parte dei vari interventi.

“Occorre riappropriarsi delle parole, in modo che le cose che diciamo corrispondano alla realtà” -ha detto Lucia Tuccitto, ricordando quanto ripete spesso Carlo Calenda.

Nel complesso, quindi, un progetto coraggioso che mette al centro competenza e azione di buoni amministratori per risolvere i problemi, in nome di una sempre maggiore partecipazione.

Carmelo Finocchiaro ha sottolineato che aderire a questo progetto significa volere affrontare “un vuoto di riformismo da parte dei partiti dell’arco del centrosinistra”, realtà che scontano talora un’organizzazione territoriale per “capibastone”, assolutamente da superare. “Esiste uno spazio -ha aggiunto Finocchiaro- in cui bisogna fare crescere la politica del saper fare, con l’intendo di fare positività alla gente che vuole partecipare”. I problemi strutturali della Sicilia e dell’Italia sono complessi e gravi, dalle infrastrutture alla scuola, dalla sanità agli ostacoli all’impresa e alle professioni. Su queste tematiche si sono soffermati gli interventi della serata, protagonisti i sindaci di Siracusa, Cinisi e Ferla, ma non solo di ex parlamentari come Andrea Vecchio e tanti cittadini che hanno voluto evidenziare problemi e idee per risolverli.

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