Di Monica Colaianni  – CATANIA – Sabato scorso, il Consigliere Comunale Alessandro Campisi ha incontrato i rappresentanti del Comitato di Barriera per discutere e cercare di trovare una soluzione al problema del randagismo che si sta riscontrando nella zona di via Coffa Caruso e di Largo Napoli.
“In questi ultimi tre mesi – dice il Consigliere Alessandro Campisi – nella zona di Barriera, ed esattamente in via Coffa Caruso e Largo Napoli, si aggira un branco di sei cani di grossa taglia che, pur non essendo mordaci, incutono timore agli abitanti della zona. Alcuni di loro – continua Campisi – sono stati inseguiti mentre passeggiavano con il proprio cane e facevano rientro nella propria abitazione. Anche su richiesta del comitato cittadino di Barriera, mi sono attivato per cercare di trovare una soluzione a questo increscioso problema. Ho prontamente contattato l’Assessore Cristaldi che si è dimostrato disponibile ma non ha potuto dare una risposta esauriente poiché, come è stato anche confermato dall’Asp, non essendo cani mordaci e quindi non costituendo un grave pericolo, non possono essere accalappiati. Bisogna anche fare presente che, proprio nei giorni scorsi, è stato pubblicato un bando per l’affidamento della sterilizzazione dei cani randagi che è andato deserto, motivo per cui al momento non è possibile intervenire.
Ritengo necessario che vengano presi dei provvedimenti a tutela dei cittadini e degli stessi animali che potrebbero essere vittime di chi, pur di liberarsene, ricorrerebbe a soluzioni estreme come la soppressione tramite avvelenamento o altro. Mi sono confrontato – conclude il consigliere Campisi – con la dottoressa Cinzia Calabrese, responsabile dello Sportello di Consitalia per la tutela dei diritti degli animali, e ho presentato un’istanza per chiedere al Comune di Catania la concessione e l’affidamento di alcuni terreni alle varie associazioni di volontariato che accolgono e si prendono cura di questi randagi”.
“Giornalmente riceviamo segnalazioni da parte dei cittadini della presenza di branchi di randagi che si aggirano in ogni parte della città”, dice la dottoressa Cinzia Calabrese, responsabile dello Sportello di Consitalia per la tutela dei diritti degli animali. “A mio avviso diverse sono le iniziative che possono essere intraprese per cercare di far fronte a questo problema che ormai affligge la nostra città da diverso tempo. Come, ad esempio, l’affidamento dei terreni e di strutture del Comune di Catania che non sono utilizzati e che potrebbero essere destinati ai volontari e alle associazioni così da cercare di frenare il randagismo, visto anche che i canili comunali sono pieni e quasi al collasso. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di aprire un rifugio e, a tal proposito, l’associazione Anta, di cui faccio parte, aveva proposto all’Assessore di realizzare un rifugio sanitario a costo zero, ma tale progetto non è stato portato avanti. Cosa fondamentale è la sterilizzazione di questi animali, visto che quelle attualmente effettuate sono troppo esigue, motivo per cui vi è un numero eccessivo di cucciolate. Occorre effettuare sterilizzazioni capillari e potenziare i veterinari dell’Asp o stipulare delle convenzioni con i privati, anche alla luce del fatto che la Regione Sicilia ha stanziato diversi miliardi per intervenire sul randagismo. Non dobbiamo dimenticare, infine, che è importante anche il controllo del territorio, vale a dire il censimento dei proprietari dei cani per convincerli a fare sterilizzare i propri animali, in maniera tale da evitare cucciolate indesiderate che vengano abbandonate nel territorio. Il Comune deve essere più presente perché i volontari non possono sostituirsi alle istituzioni”.
Come ha sottolineato il consigliere Campisi, gli abitanti del luogo sono molto preoccupati perchè sono stati spesso inseguiti dal branco, come ha testimoniato durante la riunione la signora Rascunà che, insieme al suo piccolo Yorkshire, è stata vittima di un inseguimento da parte di questi cani. “Per lo spavento – dice la signora – correndo sono caduta ed ho riportato un trauma facciale”. E ancora, il figlio della signora Sabrina D’Alessandro, ritornando a casa, è stato inseguito dal branco: “Fortunatamente – dice – mio figlio è riuscito a rifugiarsi dentro il portone di un’abitazione. La situazione sta diventando insostenibile. Nessuno di noi vuole fare del male a questi animali ma occorre che chi di dovere intervenga”.

Di admin

Un pensiero su “Randagismo: il Consigliere Comunale Campisi incontra il comitato di Barriera”
  1. Approfitto per segnalare la presenza di due randagi all’interno del parco Gioeni, costantemente frequentato da bambini e persone che in tranquillità vanno a fare attività fisica! I randagi in questione hanno preso possesso di una parte del parco e non fanno avvicinare nessuno! Il paradosso è che chi entra al parco con il proprio cane è obbligato, giustamente, a condurlo al guinzaglio, spesso questi, attraversando la zona di cui sopra, vengono aggrediti senza possibilità di difesa, con il conseguente spavento del padrone. Temo che i randagi possano essere avvelenati se non spostati dal parco.

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