CATANIA  – Dal 9 ottobre 2021 la Galleria d’Arte Moderna- Le Ciminiere di Catania presenta al pubblico Michael Christopher Brown-IReporter, la prima retrospettiva europea dedicata al grande fotoreporter americano, a cura di Ezio Costanzo, promossa e realizzata da Fondazione OELLE Mediterraneo antico in co-organizzazione con la Città Metropolitana di Catania.

Nelle sale della Galleria d’Arte Moderna-Le Ciminiere sono esposte oltre duecento fotografie che ripercorrono la carriera del giovane reporter e i suoi viaggi nel mondo per raccontare conflitti, popolazioni e territori.
Michael Christopher Brown è un fotoreporter testimone del nostro tempo, che documenta gli eventi imprimendo alle sue immagini una forte narrazione introspettiva. È anche un innovatore del linguaggio del fotoreportage. E non solo del racconto, ma anche degli aspetti tecnici legati al mezzo di ripresa. L’iPhone è infatti il suo strumento d’elezione quando, nel 2013, si guadagna la candidatura per la prestigiosa Magnum, la più storica e autorevole agenzia fotografica a livello internazionale. Molti suoi reportage sono stati realizzati con l’iPhone, strumento che nessun fotoreporter professionista aveva mai pensato di impiegare per immortalare un conflitto. Durante la rivoluzione in Libia, la sua macchina fotografica si rompe, così decide di continuare a lavorare usando solamente l’iPhone. Scatti espliciti, brutali, inclementi di corpi senza vita e del viso di Gheddafi pestato a sangue rappresentano così uno dei primi reportage pubblicati sulle principali testate internazionali a essere realizzato interamente con uno smartphone. «Seguiranno i reportage eseguiti in Cina, a Cuba durante i funerali di Fidel Castro, in Congo, in Afghanistan, in Messico, nelle metropolitane di Pechino o nella remota isola russa di Sakhalin, – tutti documentati nella mostra di Catania – che lasciano un segno indelebile nella descrizione contemporanea del nostro mondo. In questi reportage la tensione introspettiva della narrazione si fonde perfettamente con gli aspetti compositivi delle immagini. In questa retrospettiva Brown racconta l’attualità di un mondo in conflitto e molto cruento, ma anche la speranza che la narrazione di un mondo migliore possa ancora essere scritta, attraverso l’occhio sensibile della fotocamera di un iPhone», dichiara Ezio Costanzo, curatore della mostra.

Lungo il percorso espositivo dedicato a Michael Christopher Brown si può ammirare  l’installazione audiovisiva immersiva del sound artist Michele Spadaro intitolata L’isola udibile
L’installazione sonora rappresenta l’esito di una residenza della durata di una settimana, svolta dalla fine di settembre scorso da Spadaro insieme allo stesso Brown, e consiste in un’indagine-ritratto sonoro del paesaggio siciliano, del suo “genius loci”, degli effetti che il suono può avere sul nostro immaginario di un luogo e sulla sua percezione reale.
«La retrospettiva di Michael Christopher Brown, con le sue fotografie che ci catapultano dalla Cina a Cuba durante i funerali di Fidel Castro, dal Congo all’Afghanistan, dal Messico alle metropolitane di Pechino, contribuisce ad arricchire l’offerta culturale di Catania che vede protagonista la fotografia di grandi autori, da Gabriele Basilico a Castello Ursino a Phil Stern nel padiglione all’interno del Museo dello Sbarco. Tutti progetti resi possibili grazie all’importante contributo di un nostro partner privato come la Fondazione OELLE Mediterraneo Antico», commenta Salvo Pogliese, sindaco della Città Metropolitana di Catania.

«La mostra di Michael Christopher Brown ci insegna come, attraverso la fotografia, possiamo interpretare la nostra contemporaneità con pensiero critico, comprenderne tanto i drammi quanto la sconfinata bellezza; la potenza come le sue fragilità. In occasione dell’esposizione, Brown ha realizzato una residenza in Sicilia di cui diamo un’anticipazione attraverso tre fotografie riprodotte su grandi lightbox alla Galleria d’Arte Moderna-Le Ciminiere. Questo progetto segna anche l’inizio della collaborazione di Fondazione OELLE con Moleskine Foundation, nella realizzazione di due taccuini d’autore da parte di Michael Christopher Brown e Michele Spadaro. Siamo onorati di aver così contribuito ad arricchire la collezione di Moleskine Foundation, un punto di partenza di riflessione e ispirazione per i giovani delle comunità svantaggiate in tutto il mondo», dichiara Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.

«Americano, classe 1978, figlio di un fisico, ha sin da subito sostituito la cultura del college a quella dell’avventura e del viaggio. Il suo linguaggio innovativo – intrecciato perfettamente a una solida cultura fotografica collegata ai grandi reporter del passato e a un’attenta visione della luce, faro portante delle sue fotografie – fa di Michael Christopher Brown un grande testimone del nostro tempo. Testate come FORTUNE, THE ATLANTIC, GEO, TIME, NATIONAL GEOGRAPHIC e molte altre hanno pubblicato massivamente i suoi lavori, spesso realizzati con il telefono cellulare, atteggiamento che gli ha permesso di permeare resistenze e ostacoli sociali, realizzando riprese memorabili caratterizzate da angolazioni inaspettate. iPHONE inteso pertanto come prolungamento del corpo, oggetto piccolo e non invasivo, accettato nei dolorosi luoghi di guerra, durante le rivoluzioni o in semplici momenti di spontanea umanità. Possiamo definire Brown un nativo dell’era digitale e dell’utilizzo della mobile photography, e un profondo conoscitore dei meccanismi che regolano il rapporto con i social come strumento professionale e di diffusione del suo lavoro. Grazie alle sue indicazioni, oggi ogni essere umano connesso, potenzialmente, può rappresentare una stazione trasmittente compiuta, in grado di incidere nell’informazione», sottolinea Carmelo Nicosia, direttore della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.

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