Il ruolo dei cappellani militari americani ed italiani è stato l’argomento trattato durante l’incontro “Croce e stellette, l’esperienza dei cappellani militari americani ed italiani a confronto”, organizzato dal Rotary Club Catania Ovest, in interclub con il Rotary Viagrande 150, che si è tenuto lo scorso venerdì 3 giugno presso la sede di Via Tomaselli.
Dopo i saluti del Presidente dell’RC Viagrande 150 Nino Prestipino, ha preso la parola Alberto Lunetta , in doppia veste di Presidente dell’RC Ovest e Responsabile delle Relazioni Esterne della Base USA NAS Sigonella, il quale ha introdotto i due relatori, Padre Alfio Spampinato ed il Tenente di Vascello della Marina USA della NAS Sigonella John Shelton, sottolineando l’importanza e la delicatezza del ruolo di sostegno morale e psicologico, e religioso svolto dai preti e dai ministri di culto con le stellette.
Padre Spampinato, sacerdote di lungo corso, già paracadutista e legionario della Legione Straniera, cappellano militare dell’Esercito ed Aeronautica del Carcere di massima sicurezza di Bicocca, studioso dei principi etico-filosofici sociologici ed economici elaborati dal Don Sturzo e parroco a Librino, ha raccontato alcune sue esperienze sul modo in cui il cappellano militare italiano esercita il suo ministero in un mondo caratterizzato da continui cambiamenti come , ad esempio, la fine della leva obbligatoria e l’arruolamento su base professionale nelle Forze armate. Parlando della sua esperienza nella Legione Straniera, ha ricordato che l’Aumonier militaire (cappellano militare) gli disse che i cappellani militari non benedicono le armi ma coloro che le portano per difendere chi è disarmato da coloro che le portano per offendere questi ultimi. La sua esperienza, divenuto prete a sua volta, è stata infatti quella della condivisione e della vicinanza. “Vivere la stessa vita dei propri soldati, stare vicino a loro ed alle loro famiglie. Essere papà, mamma, fratello maggiore, amico, avvocato, sostegno, incoraggiamento, a seconda della circostanza. Manifestare a tutti (compresi gli eventuali “nemici”) l’amore di Dio, in Cristo, per tutti gli uomini, credenti e non, con gesti pratici di solidarietà”, ha spiegato padre Spampinato.
Il Tenente Shelton, divenuto cappellano dopo un servizio di 10 anni come pastore protestante battista di una chiesa e come cappellano presso l’ospedale universitario Duke University Hospital nonché per l’Hospice per le persone che necessitano di cure palliative in North Carolina, ha raccontato di aver partecipato ad esercitazioni di guerra internazionali e prestato servizio a bordo della portaerei più grande del mondo, la USS Gerald R Ford. Nel gennaio del 2022 ha fatto rapporto alla NAS Sigonella dove supporta 6.300 militari e le loro famiglie in Sicilia, Romania ed in 22 ambasciate in Europa centrale.
Shelton ha parlato dei numerosi programmi di “spiritual fitness” che i cappellani di diverse confessioni religiose della NAS americana svolgono per far sì che il personale militare sia “in forma” non solamente da un punto di vista fisico ma anche da quello spirituale, mentale e sociale. Tutti questi aspetti sono infatti essenziali per il benessere di ogni singolo militare e delle Forze Armate nel loro complesso nonché per forgiare la capacità di resilienza che permette agli uomini e donne in divisa di crescere, svilupparsi, recuperare, guarire e adattarsi alle difficoltà ed allo stress lavorativo, ha spiegato Shelton.
Gli interventi di entrambi i relatori sono stati precisi ed appassionati ed hanno raccolto l’attenzione degli ospiti presenti tra i quali numerosi sacerdoti.
È seguìto un vivace dibattito con diverse domande poste dai soci e dagli ospiti in merito alle problematiche relative all’attività di sostegno spirituale a persone che si trovano spesso davanti ad insormontabili sfide morali e spirituali.

 

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