IMG_5401 Tutti a braccia incrociate i dipendenti della SeaSoft di Catania,l’azienda che si occupa di soluzioni software, che questa mattina hanno manifestato davanti ai cancelli dell’azienda, contro il licenziamento di dodici dipendenti. Licenziamenti inspiegabili come ci spiegano i rappresentanti sindacali, perché l’azienda a oggi non aveva mostrato alcun problema, anzi un’azienda che è riuscita a resistere alla crisi. Ma allora perché questa decisione di mandare a casa dodici persone e forse i primi di una lunga serie?

 

 

“Ancora non riusciamo a comprendere il perché l’azienda voglia licenziare dodici dipendente – dice Stefano Materia segretario Fiom-Cgil – soprattutto per il fatto che non  ha neanche avviato una procedura di mobilità, senza minimamente immaginare di salvare i posti di lavoro pur avendo a disposizione una serie di ammortizzatori sociali, che permetterebbero ai lavoratori, mi riferisco ai contratti di solidarietà, di percepire uno stipendio dignitoso.  Proprio per questa  scelta di non voler utilizzare gli ammortizzatori che non ci fa comprendere quali siano i veri motivi di questi licenziamenti. Se ci fosse stata buona fede da parte dell’azienda, sicuramente si sarebbero trovate delle soluzioni diverse, la verità è che non si vogliano trovare delle soluzioni al problema perchè, probabilmente, non vi è un reale problema ma è tutta una invenzione. Quello che ci preoccupa è anche il fatto che questi dodici licenziamenti siano solo il preludio, a mio avviso, di un primo step per arrivare ad un ridimensionamento molto massiccio o addirittura della scomparsa della SeaSoft da Catania”.

“Quello che vorremmo dall’azienda è un piano industriale – continua Patrizia Gagliano Rsu SeaSoft – e contestiamo alla Dylog il fatto che da quando ha acquistato la Seasoft di non avere un piano industriale o meglio di averlo ma in senso negativo per la Soft perché la verità è che la vogliono fare morire. La nostra era un’azienda sana che aveva resistito alla crisi sono loro che vogliono far credere che ci sono dei problemi e se ce ne sono realmente sono pilotati o indotti. Hanno acquistato la Seasoft solo per togliersi di mezzo la concorrenza. ma non continueremo a batterci per non far morire un’azienda importante che è un fiore all’occhiello della nostra città. Oggi siamo qui a manifestare e giorno 23 manifesteremo davanti i locali dell’ufficio provinciale del lavoro. Non ci arrenderemo!”

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