Di Monica Colaianni – Nel territorio catanese i reati contro il patrimoni risultano essere la vera piaga del comprensorio, infatti si registra un aumento di tali reati del 4 per cento. A rilevarlo è stata la Questura di Catania che ha fatto un quadro statistico di questo ultimo trimestre (gennaio 2015 – marzo 2015).

Secondo tali dati invece si registra un decremento dei reati contro la persona, con particolare riferimento agli omicidi per mano di mafia. Tali risultati sono anche frutto di un rinnovato e rafforzato impegno anche da parte della Polizia di Stato che in tutte le sue componenti e specialità, è riuscita ad assicurare, ancor prima che reprimere, un costante presidio sul territorio attraverso una forte azione di prevenzione.

Nell’ambito dei provvedimenti riguardanti le violenze consumate tra le mure domestiche, sono stati irrogati 11 ammonimenti, con ben due proposte di sospensione della patente di guida di altrettanti stalkers ed un corposo sequestro cautelare di armi comuni da sparo.

Per quanto riguarda le misure di prevenzione patrimoniale, sono state depositate ben due proposte di sequestro riguardanti ingenti cespiti patrimoniali; e ancora ben 1729 persone sono state sottoposte a sorveglianza speciale.

Per quanto riguarda il controllo degli esercizi pubblici ben sei sono stati i locali chiusi perché frequentati da pregiudicati, quattro le discoteche abusive diffidate a cessare e, in materia di giochi, ben quattordici provvedimenti afflittivi, tra revoche, rigetti, sospensioni e cessazioni.

Nel mese di marzo sono state elevate contravvenzioni per un totale di quasi 40 mila euro. Il controllo degli esercizi commerciali è una verifica a tutto tondo: mira alla verifica dell’istallazione delle cosiddette “macchinette da gioco” e degli avventori e quindi riguarda importanti profili d’ordine e sicurezza.

Sono, inoltre, continui i controlli ai cosiddetti “compro oro”, rivolti a prevenire il fenomeno della ricettazione degli oggetti preziosi.

Solo nel mese di marzo sono scese su strada più di 1200 pattuglie solo per l’attività di controllo del territorio, cui si devono aggiungere quelle degli Uffici della Squadra Mobile e della Digos, anche se due terzi dei mezzi a disposizione delle forze dell’ordine sono fuori servizio.

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