IUDICA 3 IUDICA 5CASTEL DI IUDICA – Sulla sommità del Monte Iudica, una montagna di 750 metri, giace un’antica città nascosta, uno dei più importanti siti storici della Sicilia orientale, un insediamento indigeno risalente all’Età del Bronzo, colonizzato in seguito dagli antichi greci intorno al VII secolo a.C., una fortezza strategica ed inespugnabile che si affaccia ad est su tutta la piana di Catania e ad ovest sulla provincia di Enna. Un gruppo di archeologi visionari palermitani appartenenti alla Società Cooperativa Pàropos, composta da professionisti del settore delle risorse culturali che si occupa dal 2010 di scavi archeologici, allestimento di mostre e laboratori formativi per studenti, ha un sogno, vuole portare alla luce questa città sepolta dal terreno nel corso dei secoli. IMG-20160629-WA0007Ma terra e detriti non sono il loro unico nemico, devono cercare di attrarre l’interesse della comunità mondiale degli archeologi su questo sito e il contributo dei volontari per ottenere supporto finanziario e accademico nonché di prevenire il lavoro dei tombaroli che portano alla luce reperti archeologici per venderli poi sul mercato illegale delle antichità rubate. Dal 1969, l’Italia ha creato un nucleo speciale di Carabinieri che lavora a stretto contatto con i ricercatori e le altre forze di polizia per identificare i reperti rubati e arrestare i colpevoli in Italia e all’estero.IMG-20160629-WA0019 IMG-20160629-WA0022 IMG-20160629-WA0024
Dopo essere stati autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania, gli archeologi si sono trasferiti sul Monte Iudica a fine giugno per iniziare a scavare il sito. Ma la prima sfida per il piccolo gruppo di archeologi è stata quella di dovere eliminare delle pietre molto pesanti che coprivano un’area chiamata “Casa dei Pithoi”, ovvero abitazioni del V secolo a.C. al cui interno si trovavano delle grandi anfore che gli esperti ritengono essere la prova degli scambi commerciali tra Greci e nativi.
“Avevamo bisogno di effettuare un lavoro pesante di spietramento e quindi ci siamo rivolti alla base NAS Americana di Sigonella i cui volontari svolgono spesso iniziative di volontariato di questo tipo “, ha detto Sebastiano Muratore, archeologo e presidente di Pàropos.
Dopo aver appreso di questa opportunità, i MarineIMG_20160629_113234s hanno subito mostrato entusiasmo e voglia di essere coinvolti in questa entusiasmante attività pratica. Quindi, lo scorso 29 giugno, hanno inviato una squadra di una ventina di Marines che hanno lavorato, insieme ai volontari locali e agli archeologi, sotto il sole cocente di Sicilia per smuovere terra e pietre depositate nel corso di decenni.
“Senza il loro intervento, il nostro lavoro di ricerca sarebbe stato rallentato di circa trIMG_20160629_115425e settimane”, ha detto Muratore che ha accolto i volontari, insieme con il la dott.ssa Maria Turco della Soprintendenza di Catania, con un breve discorso sulla storia del sito.  IMG_20160629_132329 IMG-20160629-WA0004
“L’esperienza è stata fantastica. E ‘stato bello vedere l’enorme quantità di pietre che i Marines sono stati in grado di spostare velocemente durante il progetto allo scopo di accelerare il lavoro degli archeologi. Dove altro, se non in Sicilia, i Marines avrebbero l’opportunità di fare volontariato in un sito storico antico di migliaia di anni? “, ha detto il Cappellano dei Marines Arthur Briggs.
“Vorrei ringraziare i Marines per il loro contributo ben organizzato ed efficace alla valorizzazione del sito di Monte Iudica. Spero di potere continuare questa collaborazione in altri siti storici”, ha detto Turco.

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