——–Interviene Il Resp Telecuminicazioni SLC-CGIL Gianluca Patane` ————-

Riceviamo e pubblichiamo

Qualcosa sta cambiando.

patane`edOggi la notizia commentata da piu’ fronti dell’indagine in atto su Patrizio Argenterio, imprenditore responsabile con la sua cattiva condotta aziendale del licenziamento di 600 operatori del Call Center Qe’ di Paterno’.

Sino ad oggi come SLC-CGIL siamo stati impegnati per creare nuove aspettative ed una nuova prospettiva di lavoro, insieme alle istituzioni e grazie all’impegno di chi ha manifestato la volonta’ di costituire un’impresa nuova, sana, innovativa.

Siamo stati vicini alle lavoratrici ed ai lavoratori nella battaglia legale seguita al mancato pagamento di quattro stipendi e del TFR maturato da parte di Qe’con lo sfondo di una politica lontana, sfuggente, trasparente ed in qualche caso inetta, tranne che per quei pochi ed isolatissimi casi che non si ritiene per il momento opportuno citare ma a cui dovra’ essere riconosciuto alla fine di questo percorso il loro impegno.

Non opportuno per il momento perche’ tra qualche giorno si vota nel comune di Paterno’, e come per incanto ecco che si fanno vivi vecchi ‘feudatari’ che probabilmente vogliono riprendersi cio’ che ritengono sia una loro vecchia proprieta’ e prospettano l’apertura di una nuova ‘azienda’ grazie al contributo di nuovi ‘imprenditori’ che vengono dal nord (come del resto il bresciano Patrizio Argenterio) che riassorbiranno tutti coloro che sono stati licenziati, operazione degna di quei ‘prenditori’ della politica’ pronti a speculare sul dolore e sulle disgrazie di centinaia di famiglie.

Il mio auspicio e’ che nessuno cada in questo tranello e che finite queste giornate di propaganda elettorale si possa tornare a lavorare per quel progetto oramai condiviso e discusso nelle sedi istituzionali, con un impegno importante preso dalla Regione Sicilia, che permetta di realizzare una visione aziendale in cui credo fortemente.

La Slc Cgil di Catania comunica “soddisfazione” per l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Catania che ha sequestrato i beni dell’ex amministratore Qè, Argenterio. Per il segretario generale della Slc Cgil di Catania Davide Foti,  insieme a Valentina Borzì e Giovanni Arcidiacono, ex Rsu del call Center Qè : “ La notizia ci riempie di gioia, non solo  perché rivela l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine a favore della legalità, ma soprattutto perché le lavoratrici ed i lavoratori avevano il diritto di ricevere giustizia; ne siamo lieti,  anche se ci troviamo solo all’inizio del percorso giudiziario. Da più di un anno, ed in tutte le sedi istituzionali, abbiamo denunciato più volte le irregolarità finanziarie e organizzative rispetto alla gestione dell’azienda, senza mai avere paura di portare avanti i principi di legalità e giustizia. Un plauso va alla magistratura e alle forze dell’ordine in cui riponiamo totale speranza e fiducia rispetto a questa ennesima situazione di malaffare e illegalità nel nostro territorio. Oltre al danno economico il grave prezzo da pagare è la perdita del lavoro e della dignità da parte dei circa 600 lavoratori. Insieme a loro stiamo lottando per un progetto di reinsediamento locale ed innovativo per permettere il recupero di una così grave situazione lavorativa. Il sindacato ed i lavoratori conoscono la differenza  tra certezze e promesse, legalità e illegalità, e proprio per questo ci auspichiamo una veloce risoluzione del procedimento giudiziario per poter finalmente recuperare le somme lavorate, i contributi non pagati ed il Tfr”

 

 

 

 

Di admin

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