Di Monica Colaianni – Un tutto esaurito al teatro Ambasciatori di Catania per “I Promessi Sposi. Amore e Provvidenza”. Una replica, dell’opera manzoniana messa scena da Alessandro Incognito, che ha riscosso un grande successo tra un pubblico di grandi ma anche di giovani studenti. Dopo i 2000 spettatori dell’anno scorso anche quest’anno le tre giornate dedicate a questo spettacolo teatrale, hanno registrato un tutto esaurito.

La performance degli attori è stata come sempre impeccabile come impeccabili sono stati gli scenografi e i ballerini. L’opera del Manzoni viene messa in scena trasformata in un’opera teatrale dove musica, canti e recitazione si alternano in maniera magistrale per far risaltare gli stati d’animo, i travagli, le paure e gli avvenimenti cui sono protagonisti i personaggi manzoniani.

L’autore riesce a mettere in risalto il dramma vissuto da ogni personaggio: il travaglio dei due giovani protagonisti, interpretati da Alessandro Incognito e da Maria Cristina Lidrico, Renzo e Lucia i cui sogni è solo quello di coronare il loro grande amore ostacolato dal malvagio Don Rodrigo, (interpretato da Carmelo Gerbaro), un uomo che alla fine vive anche lui il suo dramma per un amore non ricambiato;infatti, come ben riesce a fare emergere il regista, l’amore di Don Rodrigo per Lucia non è solo un capriccio, una sfida ma un sentimento a suo modo vero che viene soffocato dalla crudeltà e dall’arroganza del signorotto.

Altro personaggio di spicco, abilmente interpretato da Manuele Puglia, è sicuramente quello dell’Innominato, che con la sua redenzione e il suo pentimento, riesce a toccare l’animo degli spettatori. Così come il personaggio della Monaca di Monza, interpretato Grace Previti, costretta  a vestire gli abiti monacali che diventano la sua prigione, giovane donna che si innamora dell’astuto e calcolatore Egidio (Bruno Gatto), che vive  tormentata dai suoi sentimenti e dal ruolo che ricopre, suo malgrado il suo è un’amore  peccaminoso.

Il personaggio di Don Abbondio, interpretato da Franco Colaiemma, riesce a suscitare la simpatia del pubblico perché alla fine è solo un povero curato di paese costretto ad obbedire ai capricci del signorotto locale. E ancora il dramma di Fra Cristoforo (interpretato da Giuseppe Bisecchia) uomo buono e caritatevole ma che si porta il peso di un delitto che lo tormenta ogni giorno della sua la vita.

E ancora spiccano le figure di Agnese la madre di Lucia, interpretata da Alice Ferlito, la simpatica perpetua (Laura Giordani), il perfido Griso (Nicola Costa) e il dottor Azzecca Garbugli (Cosimo Coltraro).

Toccante infine la figura della madre di Cecilia (Antonella Leotta): un dolore immenso di una madre che stringe tra le tue braccia il piccolo corpicino esanime della figlia, con la consapevolezza e il desiderio di raggiungerla presto. Nell’opera teatrale la peste viene messa in scena sapientemente e in maniera toccante.

Protagonisti di tutto l’opera sono, sicuramente, l’amore e la provvidenza che alla fine riescono sempre in un modo o nell’altro a risolvere tutte le angosce e i travagli. L’amore trionfa sempre!

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