Di Monica Colaianni– Il reddito di cittadinanza sa da fare…. è così è stato.
A quanto pare il “cavallo di battaglia” del movimento 5 Stelle finalmente diverrà realtà. Un modo questo per cercare di cancellare la povertà in Italia. Sí perché di poveri in Italia ce ne sono e come. Secondo i dati ISTAT nel 2017 le famiglie che vivono in povertà assoluta sono un milione e settecetosettantottomila residenti in cui vivono cinque milioni e cinquantottomila individui.
Il reddito di cittadinanza non è una novità, esiste già da tempo inmolto paesi europei e allora perché non farlo anche nel nostro Paese?
Certo un “problema “ cui deve trovare una soluzione il Governo è stabilire a chi spetta ed evitare che tali aiuti vadano ai “soliti furbi”.
Una volta superato questo grande scoglio (e non è l’unico) una volta dato il via al tanto atteso reddito c’è un altro grande problema che il Governo dovrà affrontare: quello del lavoro.
E sì perché il problema che affligge ormai da troppo tempo il nostro Paese è la mancanza di lavoro soprattutto al Sud.
Caro ministro Di Maio i giovani, ma anche i meno giovani,scappano da questo Paese perché non c’è futuro!
Una situazione atavica cui non è mai stata trovata una soluzione (o non la sí è voluta trovare?)
Lei che ha vissuto nel Meridione, penso che sappia bene le problematiche di una Terra dove spesso devi accontentarti di lavoretti mal pagati. In un Paese dove le piccole imprese, i commercianti, sono costretti a chiudere le loro attività perché non riesco a far fronte a tasse sempre più onerose, licenziando così molti lavoratori.
Dopo le elezioni è stato detto che i siciliani hanno votato i 5 Stelle per il reddito di cittadinanza.
In Sicilia c’e chi vuole il cambiamento che non è assistenzialismo, ma un cambiamento che ridia dignità, quella dignità che ci è stata tolta giorno per giorno:quando siamo costretti ad abbandonare la nostra Terra, quando ci rendiamo conto che i nostri sogni non si potranno mai realizzare, quando un padre disoccupato non sa come sostenere la propria famiglia.
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”,disse Tancredi, nipote prediletto del principe Fabrizio Salina nel “Gattopardo”,una verità questa assoluta perché “tutto cambia esternamente così che tutto rimanga così com’é”. Già nulla è cambiato ma ora confidiamo in un vero cambiamento.

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