Di Monica Colaianni– Ha riscosso un gran successo la piéce “La Sicilia spiegata agli eschimesi” tratta dal libro di Ottavio Cappellani messa in scena al teatro Abc di Catania e che ha inaugurato la terza stagione di Teatro Mobile di Catania diretto e ideato da Francesca Ferro.

L’opere teatrale che in maniera ironica prende in giro e demolisce e, a volte satiricamente distrugge facendo nomi e cognomi di politici e amministratori (vecchi e nuovi) che hanno governato la nostra Regione.

Sul palco con Ottavio Cappellani si sono esibiti gli attori Francesca Ferro, Plinio Milazzo, Francesco Maria Attardi, Mario Venuti con il suo inconfondibile sound e che ha visto la straordinaria partecipazione di Guglielmo Ferro.

Ottima la descrizione della festa di Sant’Agata in cui tra sacro e profano, amore religioso e folklore attraverso l’elegante interpretazione di Francesca Ferro ha messo in luce come la città durante le festività agatine diventi un vero baccanale pagano tra l’imbrattamento di ceri votivi e l’ odore di carne di cavallo che inonda tutto il percorso della Santa. Straordinario e talentuoso Plinio Milazzo che indossando i panni di Goethe durante il suo gran tour nella nostra terra dialoga con Cappellani, il quale lo sbeffeggia e lo canzona dimostrando che anche lo studioso non ha capito nulla della nostra terra.

Uno spettacolo che ha fatto ridere il pubblico presente ma che ha lasciato anche l’amaro in bocca sentendo e vedendo crude verità che hanno caratterizzato e penalizzato la nostra povera terra. Questo dovrebbe servire a tutti noi da spunto per una riflessione su ciò che è stato fatto e soprattutto quello che non è stato fatto per riportare la nostra isola alla sua vera bellezza, spesso relegata ai cliché che ci hanno costruito addosso e dove, a volte, ci siamo adagiati.

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