Una partita sofferta quella di domenica scorsa contro il Taranto. Nel primo tempo il Catania non ha mostrato una grande grinda mostrando i limiti già evidenziati nelle precedenti partite: squadra lenta e macchinosa con giocate prevedibili. A nulla è valso l’iniziale cambio di modulo con una sorta di 4–2–3-1 a dispetto di un Taranto chiuso e accorto.
Bisogna riconoscere i meriti a Eziolino Capuano che ha saputo chiudere gli spazi al Catania creando densità in mezzo al campo e mettendo una gabbia su Chiricò. Le cose cambiano nel secondo tempo quando Tabbiani azzecca le sostituzioni e dà nuova verve alla squadra etnea. Una su tutte la sostituzione di Rizzo per Ladinetti: il primo grintoso e arrembante per il secondo lento e macchinoso.
Il Catania ci prova con maggiore convinzione e trova al 65esimo il vantaggio grazie ad una azione corale con Marsura che spizzica in area un pallone di testa e offre a Di Carmina l’assist per il gol. Il Catania alla fine vince, ma non esalta per nulla i tifosi. C’è tanto da lavorare per migliorare una squadra che ancora oggi sembra un cantiere aperto.
Ci sono, comunque, delle note positive tra gli etnei. La prima delle quali si chiama Milos Bocic. Il giocatore serbo corre e si danna l’anima, creando spesso superiorità numerica. Un giocatore di cui il Catania non potrà fare a meno. Positiva, in parte, anche la prestazione di Davide Marsura che s’inventa l’assist per il gol. Insufficiente la prestazione di Riccardo Ladinetti che appare ancora lento e impacciato. Ottima, invece, la partita di Samuel Di Carmine che segna, salva il Catania e conferma le sue doti da bomber.

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