‘Madri guerra’, lo spettacolo della compagnia teatrale siciliana Teatro ArgentumPotabile andrà in scena venerdì 17, ore 20,30, nel Nuovo Teatro Sipario Blu, in via dei Salesiani, 2, a Catania.
Regista, autrice e attrice Antonella Caldarella per questa performance teatrale forte e, quanto mai attuale, si è ispirata liberamente dalla morte della giornalista catanese, Mariagrazia Cutuli, uccisa a Kabul nel 2001 mentre svolgeva il suo lavoro.
‘Madri di Guerra’ racconta del rapporto tra una madre e una figlia, un legame forte, speciale, indissolubile che inizia prima della vita e continua dopo la morte; ma narra anche dei conflitti che viviamo ogni giorno nel nostro quotidiano, nella nostra casa, nei nostri rapporti, nella nostra terra che ci costringe ad emigrare. Tratteggia in maniera decisa il ruolo delle donne, di madre, difficile e affascinante, ma anche del ruolo dei figli, audaci e liberi. Descrive la forza delle donne che vivono con coraggio e dignità, di chi non si accontenta a vivere la quotidianità, ma vuole lottare per cambiare il mondo e renderlo migliore. Ci induce a pensare alle guerre lontane dove la distruzione e la morte sono la quotidianità e a quelle vicine che ci colgono di sorpresa e minacciano le nostre vite. Parla della verità, così difficile da raccontare perché è sempre scomoda, della fragilità e della forza.
In una nota, la regista Caldarella sottolinea: “Madri di guerra è uno spettacolo intimo e profondo e se può sembrare ormai anacronistico proporre un teatro denso di emozioni, a mio avviso è un Teatro necessario, perché in questo momento di alterazione della realtà, dove non si comprende più cosa sia vero e cosa sia virtuale, è necessario far conoscere storie di eroi veri che combattono guerre vere, perché credono veramente in qualcosa. Mariagrazia è morta per qualcosa in cui credeva, come sono morti centinaia di siciliani, raccontare serve a far nascere il desiderio di vivere per credere e avere speranza. Il testo l’ho scritto quando aspettavo mio figlio e in me è nata l’urgenza di scrivere, di dire la mia come madre”.
In scena la stessa autrice insieme alla giovane Maria Riela. Le musiche sono di Andrea Cable.
Antonella Caldarella ricorda una frase del paroliere Maxwell Anderson: “L’essenza di una tragedia, o anche di un dramma serio, è il risveglio spirituale, o la rigenerazione, dell’eroe.”