Emarginazione: Forse è questa la sensazione che ha provato il 53enne, nostro concittadino, rivedendo la sua esistenza di diversamente abile (soffre da tempo di problemi psichici), rinchiuso in quella casa in Via Amore insieme all’anziana madre, 81enne, ormai avvilita e impotente di fronte alla malattia del figlio. Ed allora pensa di farla finita ed in preda al delirio afferra la bombola di gas ed aprendo il rubinetto minaccia di farla esplodere agitando un accendino. La madre, terrorizzata, trova la forza di chiedere aiuto al 112. L’operatore, resosi conto della gravità del caso, invia sul posto due gazzelle del pronto intervento riuscendo, nel frattempo, a farsi passare al telefono l’esagitato, dimostrandosi comprensivo e distraendolo, di fatto, dall’intento suicida. Scelta azzeccata che permette ai Carabinieri di giungere sul posto, sfondare la porta, bloccarlo ancora con l’accendino in mano, ed aerare l’appartamento già in parte saturo di gas.

L’uomo è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio mentre l’anziana madre se l’è cavata solo con un grande spavento.

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