JATTA Famara NJIAI AbdoulieRaccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di NJIAI Abdoulie, nato in Gambia lo 01.01.1990 e JATTA Famara, nato in Gambia lo 03.03.1993.

Sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto responsabili di aver condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da una petroliera così come loro speravano ed avevano programmato.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

Anche i migranti a bordo di questo gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento.

I FATTI

Anche questi migranti sono stati soccorsi dalla motonave “CONTI AGULHAS”, difatti la petroliera riceveva la richiesta di soccorso per un gommone in difficoltà. Alle ore 13.45 la motonave riusciva ad agganciare il battello in difficoltà, più nel dettaglio un gommone, sul quale si trovavano 89 soggetti provenienti da più Paesi del Centro-Africa. La nave di soccorso iniziava a navigare e nei momenti successivi, traeva in salvo altre 94 persone, anche queste tutte di sesso maschile e provenienti da più Paesi del Centro-Africa. Alle ore 11.00 di ieri la nave “CONTI AGULHAS” giungeva al porto di Pozzallo e tutti i migranti clandestini tratti in salvo venivano fatti sbarcare sulla banchina del predetto sito portuale a mezzo di rimorchiatore e successivamente ospitati al C.P.S.A.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Continua senza sosta l’attività della macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco, che è gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa. A disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Solo grazie al loro impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti venivano ospitati rapidamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo. Continuano i trasferimenti verso altri siti, dei migranti sbarcati in questi giorni, così da fare spazio agli altri arrivi di oggi.

Le operazioni di sbarco si sono svolte senza alcun problema prestando la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.

Alle procedure partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati così è possibile fotosegnalare anche i prossimi arrivi.

In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa di centinaia di ospiti, anche in considerazione degli attuali arrivi.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini sui due gommoni soccorsi nelle acque antistanti la Libia e condotti al porto di Pozzallo giorno 4 marzo.

I gommoni, è stato appurato che sono partiti dalla stessa spiaggia e nello stesso momento, poi si sono separati per le diverse condizioni dei motori di bordo. Il destino ha voluto che venissero soccorsi dalla stessa petroliera a distanza di qualche ora l’uno dall’altro.

Il destino anche degli scafisti è stato identico, i due equipaggi sono stati arrestati e condotti in carcere.

Ore ed ore di interviste dei migranti e poi i risultati arrivano; non solo i testimoni indicano i responsabili ma, anche gli stessi scafisti consapevoli degli sconti di pena, si assumono le loro responsabilità ammettendo ogni elemento della condotta posta in essere.

In questo caso i due cittadini gambiani si erano divisi i compiti alternandosi ogni tanto. Uno teneva il timone in quanto pratico per aver fatto il pescatore, l’altro teneva la bussola per non perdersi in mare, seguendo le istruzioni fornite dai libici prima della partenza.

Anche loro hanno condotto il gommone per un profitto bassissimo, fatto di pochi dollari, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia.

Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali.

 LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »