All’Istituto Alberghiero Plesso di Via Anfuso “Karol Wojtyla” di Presentate linee guida su prevenzione, sicurezza nei luoghi di lavoro e igiene

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Catania incontro sui controlli alimentari con la Polizia di Stato – Questura di Catania Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (U.P.G.S.P.) alimentare ai futuri operatori del settore alimentare (O.S.A.)

In data 15 gennaio 2016 sono state presentate e illustrate nell’aula magna del plesso di Via Anfuso dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania le linee guida sulla prevenzione, sicurezza nei luoghi di lavoro e igiene alimentare dai poliziotti della Questura di Catania appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico” Dott. Fabrizio Busacca (commissario capo U.P.G.S.P.), Dott. Cristian Fioriglio (Biologo e Tecnologo Alimentare Ag.Sc. Volanti – 113). Gli Operatori di Polizia hanno sottolineato il contributo che offrono ogni giorno sul territorio e l’importanza dell’incontro nella scuola ai fini della formazione e professionalità degli alunni nel settore, per spendersi nel mercato del lavoro, osservando le regole e offrendo servizi che siano rispettosi della legalità alimentare, che è la chiave di tutto.

E’ stato illustrato il ruolo della Polizia di Stato nei controlli del settore Agroalimentare, precisando proprio come rientra in pieno nei compiti istituzionali dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, la tutela della prevenzione della salute pubblica anche nel settore alimentare. Nelle violazioni delle norme si interviene non solo verbalizzando, come spiega il dott. Busacca, ma anche dove vengono riscontrate violazioni penali arrestando l’autore del reato. Questa attività è iniziata nel 2014 all’interno della Questura, istituendo una task-force interdisciplinare di cui fanno parte la Polizia di Stato, l’Asp, gli ispettori del lavoro e ognuno opera nel settore di competenza. I dati territoriali rivelano, per quanto riguarda il controllo e la sicurezza alimentare che sono stati verificati ad oggi circa 200 esercizi alimentari e l’80% è stato sanzionato. La necessità di una cultura igienica corretta degli operatori della ristorazione nasce dalla risoluzione dell’O.M.S. n. 785/89 che ha evidenziato, che gli accertamenti sanitari di routine sono inefficaci ai fini di un’adeguata attività di prevenzione delle malattie di origine alimentare, per cui rappresentano un’inutile

spreco di risorse umane ed economiche; invece, chiarisce il dott. Fioriglio (Biologo ) che, un adeguato percorso di formazione e aggiornamento continuo degli addetti con utilizzo di giuste tecnologie di sicurezza sono più utili allo scopo. I dati provenienti dai sistemi di sorveglianza hanno evidenziato come le tossinfezioni da alimenti non siano quasi mai legate allo stato di salute degli operatori alimentari (chiamati in causa solo nello 0,6% dei casi) ma siano, invece, legate alle procedure di approvvigionamento, preparazione, conservazione e somministrazione dei cibi.

Gli alunni hanno partecipato attivamente non solo ascoltando

attentamente ma ponendo domande appropriate per approfondire

le loro conoscenze. Poi si è passati al  Libro Bianco sulla sicurezza

alimentare, GMP: produzione e controllo dei processi (schede,

tabelle dietetiche, scadenze sulle confezioni, controllo sul peso

delle derrate) e i requisiti dei locali.

La polizia quando verifica  i locali oltre ai criteri adottati per la verifica della condotta igienico-sanitaria, controlla anche: autorizzazioni possedute e correttezza di queste, unità

ambientali, salubrità degli alimenti a livello macroscopico e

regolarità fiscale del personale nonché sicurezza sul lavoro. La polizia, non effettua sequestro alimentare ma riconosce il lavoro insalubre: muffe, umidità, pavimentazioni sporche e dissestate presenza di infestanti come blattoidee, roditori ecc. per cui l’alimento è nocivo al di là delle campionature, condizione rischiosa per la salute pubblica infatti nell’art. 444 del Codice penale che si riferisce al commercio di sostanze alimentari nocive, che non debbono essere né contraffatte né adulterate e sono punibili con la detenzione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 51,00, sanzionando il titolare della ditta, inoltre non si possono adulterare acque o sostanze atte all’alimentazione. Una giornata importante

che ha avuto il plauso di alunni e docenti per gli efficienti oratori dell’Ufficio Volanti, che spesso bisogna che siano tuttologi e saper dare risposte concrete lanciando un messaggio ai ragazzi per promuovere la legalità nel settore alimentare, come evidenzia particolarmente il dott. Busacca. I cittadini possono fare le segnalazioni al 113 o alla Questura o per posta.

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