Notizie di stampa mettono a nudo uno scenario inquietante, l’appalto per la gestione dei solarium e delle spiagge comunali è stato affidato ad una azienda il cui dipendente responsabile della gestione è stato rinviato a giudizio nell’ambito di un’inchiesta per mafia con l’accusa di essere stato il prestanome di Orazio Buda, vicinissimo al capomafia del clan Cappello.

Ancora un altro prestanome della mafia, si ricorda il caso Di Bella, getta ombre sulla gestione Bianco.

«E dire che il sindaco aveva imputato i ritardi sull’apertura delle spiagge libere con la scusante di garantire legalità e trasparenza» afferma Manlio Messina, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – An e consigliere all’opposizione del comune di Catania.

«Dinnanzi a questa vicenda è inaccettabile il silenzio delle varie associazioni da sempre in prima linea nella lotta alla mafia, mi riferisco ad Addio Pizzo, a Libera o a Città Insieme – continua Messina – una situazione che ancora una volta dà la sensazione che in questa città vi siano due pesi e due misure, come se la mafia vada rilevata solo quando ha a che fare con una parte politica.»

«Se vi è l’ombra della mafia sulla gestione delle nostre spiagge libere si intervenga subito. Soprattutto, rivolgiamo un appello alla Commissione Antimafia regionale e nazionale. Nella consapevolezza che questa Amministrazione non abbia nulla a che fare con la mafia, allo stesso modo è indubbia l’incapacità di amministrare questa città. Questo episodio, che si aggiunge ad altri altrettanto equivoci, deve svegliare le coscienze dei catanesi e delle associazioni di vario tipo che dovrebbero sentirsi motivate a chiedere le immediate dimissioni del Sindaco e della sua Giunta.»

 

Di admin

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