I militari dell’Esercito, impiegati a Lampedusa nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, hanno accolto nella mattinata due imbarcazioni: la prima con a bordo 354 immigrati (tra cui 118 donne e 27 bambini) giunti al molo Favarolo. Alle ore 10:30 un secondo sbarco di immigrati ha portato a 500 il totale dei nuunnamed-3ovi arrivati.

 

I migranti di origine sub sahariana sono stati soccorsi e sono stati prontamente accolti in banchina dal personale dell’esercito dell’Operazione Strade Sicure; tra i militari sono presenti anche i mediatori culturali dell’Esercito, alcuni dei quali sono figli di immigrati che sono nati e cresciuti in Italia. Una presenza importante perché oltre a rassicurare questa povera gente, molti di essi giovani costretti a lasciare il proprio paese,   gli hanno dato anche una speranza per cercare di rifarsi una vita in un altro paese cercando di integrarsi  così come hanno fatto i loro concittadini che oggi servono la Patria tra le file dell’esercito italiano.

Il compito dei mediatori culturali, oltre a quello di garantire la sicurezza del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza, anche quello di dare assistenza agli immigrati. Il contributo offerto agli immigrati e, conseguentemente, ai soccorritori si è rilevato spesso indispensabile per scongiurare situazioni di pericolo.

I militari che operano a Lampedusa sono inquadrati nel raggruppamento Strade Sicure Sicilia occidentale al comando del Colonnello Marco Buscemi.L’attività che svolge il personale della Forza Armata a Lampedusa conferma la grande versatilità dell’Esercito, oggi più che mai risorsa per il Paese.

 

 

 

 

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