Nella mattinata odierna, personale della Polizia di Stato della Squadra di P.G. del Compartimento Polizia Stradale Sicilia Orientale di Catania, coadiuvato da personale delle Squadre di P.G. Sezionali ha proceduto a dare esecuzione a tredici misure cautelari, sei in carcere, quattro   agli arresti domiciliari e tre relative all’obbligo di dimora nel comune di residenza, emesse la G.I.P. di Catania su richiesta della Procura etnea, nei confronti delle sotto – elencate persone:

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE:

  1. MAUGERI       Alfio nato a Catania il 23.3.1978;
  2. MUSMECI       Marco nato ad Acireale il 16.12.1992;
  3. PAPPALARDO Orazio Alfio nato a Catania   10.8.1987;
  4. CASTORINA       Giuseppe nato a Giarre il       24.3.1980;
  5. SAPIENZA Andrea nato a Giarre       il 21.09.1974 ;
  6. PREVITI Liborio nato a Catania il 17.7.1981.

CUSTODIA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI:

  1. PAPPALARDO       Salvatore nato a Catania   il       13.9.1982;
  2. PATANE’ Salvatore nato a Catania il 03.4.1961;
  3. FINOCCHIARO Giuseppe       nato a Catania       il 14.11.1978;
  4. ZAMMATARO Gaetano nato a Catania il 25.9.1987.

MISURA DELL’OBBLIGO DI DIMORA NEL COMUNE DI RESIDENZA E DEL DIVIETO DI ALLONTANARSI DALLA PROPRIA ABITAZIONE DALLE ORE 21,00 ALLE ORE 07,00:

  1. FLORIO Gaetano nato ad Acireale il       20.8.1989;
  2. RAO Ignazio nato ad       Acireale il 24.5.1991;
  3. PREVITI Alessandro nato a Catania il       12.11.1991.

L’attività di indagine ha avuto inizio a seguito di due rapine consumatesi in data 28.9.2012 e 27.12.2012 ai danni degli esercizi commerciali siti all’interno delle due   Aree di Servizio AGIP della A/18 ME-CT, in territorio di Aci Sant’Antonio (CT), in cui i malfattori, dopo avere proceduto al sequestro degli addetti,   facevano saltare le relative   “Casse Continue”, facendole esplodere inserendovi all’interno del gas acetilene attraverso una cannula   collegata ad una bombola di gas, e poi sigillando lo sportello con poliuretano espanso e con del das. Nelle due occasioni, i rapinatori si impossessavano della somma di € 62.000,00 circa contenuta nelle due casse.

Le successive investigazioni consentivano di delineare un agguerrito e pericoloso sodalizio criminale, vicino alla famiglia mafiosa “Santapaola” operante soprattutto nel territorio ionico – acese, dedito costantemente alle rapine, quasi sempre con la medesima tecnica esplosiva la quale, in ogni circostanza, poneva in serio pericolo l’incolumità degli astanti, poiché l’esplosione non risultava spesso controllata; infatti in una occasione, l’intera somma contenuta nella cassa, circa € 43.000, 00 andava totalmente distrutta dalle fiamme.

Inoltre, anche durante l’esecuzione delle attività criminose il gruppo risultava particolarmente agguerrito tanto ché, in una occasione, uno dei componenti esplodeva un colpo di fucile caricato a pallettoni senza, comunque, attingere fortunatamente alcuna persona.

Le indagine esperite al fine di individuare i responsabili, consentivano di accertare anche l’esistenza di una attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella quale alcuni degli associati risultavano particolarmente attivi.

Durante la suddetta attività si procedeva all’arresto in flagranza di sei soggetti, tre dei quali oggi raggiunti dalla misura cautelare, i quali si stavano portando presso un supermercato, dotato di cassa continua, per effettuare l’ennesima rapina.

Nella circostanza, gli stessi venivano intercettati all’interno di una autovettura FIAT Fiorino, due nei posti anteriori e tre dentro il cassone, i quali, al momento, erano armati, con pistole e fucile a canne mozze, ed incappucciati con a seguito tutto l’occorrente per fare saltare la cassa dell’esercizio commerciale e precisamente un supermercato sito nel comune di Santa Venerina (CT).

L’attività consentiva di accertare che il sodalizio si era reso responsabile, nell’arco temporale di sei mesi, di altre sei   rapine.

La misura cautelare a PAPPALARDO Alfio Orazio veniva notificata presso la casa circondariale di Enna, dove si trovava detenuto, mentre a MAUGERI Alfio veniva notificata presso una comunità di recupero di Messina. Altri due soggetti, destinatari della misura risultano attualmente irreperibili e sono attivamente ricercati.

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