Nunzio Minissale – Sembra non finire mai la serie di disagi e problemi che affligge la sanità locale, soprattutto quella dell’area etnea. L’ultimo episodio, effettivamente sconcertante, proviene dall’ospedale “Santissimo Salvatore” di Paternò, il quale è, come molti altri, in una fase di depotenziamento dei reparti e dei servizi. Già da circa quattro mesi i sindacati del presidio fp-Cgil e Uil-fpl denunciano una pesante inadeguatezza della struttura, a cominciare dai mezzi di primo soccorso: delle tre ambulanze a disposizione, solo una è effettivamente operativa. Le altre due sono ormai completamente fuori uso, datate e con un chilometraggio che tocca i 350.000 Km. Un aiuto indispensabile proviene dai mezzi del 118, ma ovviamente è necessario potenziare il servizio regolare. Innumerevoli sono state le richieste di manutenzione all‘ASP di Catania, puntualmente inascoltate. E’ arrivata però la promessa di mettere a disposizione nuovi mezzi, così come fatto per altri presidi della provincia. Cercando di risolvere al più presto la questione, i sindacati continuano a far sentire la loro voce, lamentandosi anche delle altre gravi carenze dell’ospedale paternita, come la mancanza di un numero sufficiente di anestesisti. Ci si augura che questo ennesimo campanello d’allarme susciti un qualche effetto negli organi competenti, perché pensare di non poter contare sull’intervento tempestivo di medici e mezzi in caso di emergenza, è qualcosa che spaventa. 

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