<<Sbaglia Agen a dire che “non si è mai visto in Italia un procedimento per il rinnovo camerale che duri un anno”. Si è visto eccome. E lo abbiamo visto proprio a Catania, dal 2011 ad oggi, nel procedimento di rinnovo della locale Camera di Commercio. Quando proprio i consiglieri camerali espressi dalla Confcommercio di Agen, dopo che il TAR aveva dato ragione a Confindustria, determinando così la corretta maggioranza ai sensi di legge (guarda caso a seguito di un procedimento viziato da procedure simili a quelle odierne, anche se oggi il quadro è ben più grave) si dimisero (e lo stesso fecero quelli della Confesercenti) così impedendo nei fatti la regolare elezione degli organi (alla faccia della democrazia!). E l’Assessorato Regionale alle attività produttive, sempre del governo Crocetta, non diede mai seguito alle procedure previste per legge per consentire il regolare insediamento degli organi. Ricordiamo infatti che ad oggi quel Consiglio Camerale di Catania è perfettamente insediato non essendo mai intervenuto un atto che ne sancisse la decadenza (ne poteva essere fatto). Con tali scelte, le dimissioni di Confcommercio e Confesercenti, e l’inerzia del Governo Crocetta, si è proceduto all’indebito commissariamento della Camera di Commercio, che dura fino ad oggi, fatto questo regolarmente segnalato e denunciato dalle associazioni alle autorità competenti. Come fa allora oggi Agen a parlare di ritardi? E perché la regione non ha mai attivato le previste procedure sostitutive per permettere la conclusione del procedimento e la regolare elezione degli organi? Cui prodest? E perché ancora non lo fa? Si determinerebbero maggioranze non gradite? O a prescindere è meglio un commissario?
Non vogliamo pensare che possano esserci disegni dai contorni ben più ampi di quanto non si possa intravedere.
E per venire ai giorni d’oggi, se è vero ciò che dice Agen, come fa il Presidente Crocetta a garantire la chiusura del procedimento stante il fatto che il suo Governo ha appena costituito un collegio con la finalità di “valutare i dovuti percorsi risolutivi e la consequenziale predisposizione dei provvedimenti espressione dei poteri di conferma o di autotutela ritenuti più opportuni, ed eventualmente sollecitando le dovute segnalazioni alle autorità competenti”? Un Collegio che non si è ancora insediato per la rinuncia del designato presidente, il dott. Di Natale, Procuratore della Repubblica di Agrigento, da poco in quiescenza? E come fa Agen a dire che “è tutto chiarito, chi ha vinto e chi ha perso” se, appunto, esistono dubbi sulla regolarità della procedura tali da indurre l’Assessore a richiedere controlli aggiuntivi e poi a costituire un Collegio con le finalità di cui sopra, affidandone la guida ad un ex Procuratore della Repubblica?
E perché, visto che sono passati già mesi, l’Assessore non procede rapidamente ad insediare il Collegio e ad effettuare gli accertamenti dovuti avendo ascoltato le ragioni delle categorie produttive? Perché questi ritardi? Ce lo chiediamo perché l’ultima cosa che desideriamo è essere strumentalizzati per disegni che non ci riguardano. Siamo interessati ad un procedimento di costituzione della nuova Camera che sia celere ma che sia anche e soprattutto regolare e nei canoni della legalità. E siamo pronti a confrontarci con chiunque nel merito, anche pubblicamente.
Infine crediamo sia opportuna, ed in tal senso invitiamo anche gli organi di stampa, una moratoria che spinga ad una maggiore prudenza nelle dichiarazioni, che stia al merito delle questioni e rinunci ad alimentare le polemiche, anche per il giusto rispetto, ed evitando ogni tentativo di strumentalizzazione, nei confronti della magistratura che della questione, com’è noto, si sta occupando>>.