Nel 2023, il settore bancario siciliano ha continuato a subire trasformazioni significative. Il numero di banche operanti con propri sportelli in Sicilia è sceso a 41, con 15 di queste aventi sede amministrativa nella regione, in netto calo rispetto al passato. Il ridimensionamento è stato influenzato dalle operazioni di aggregazione tra intermediari, specialmente tra le banche di credito cooperativo. Anche il numero di sportelli è diminuito, con una riduzione di 56 unità rispetto al 2022, portando il numero di comuni serviti da banche da 253 a 244.

Nonostante la riduzione degli sportelli fisici, l’accesso ai servizi bancari è rimasto stabile grazie alla presenza di 756 sportelli postali e all’aumento dei contratti di home banking, che nel 2023 sono arrivati a 53,7 ogni 100 abitanti, rispetto ai 50,7 del 2022. La digitalizzazione ha favorito un incremento nell’uso di bonifici online, che ha raggiunto il 92% del totale dei bonifici effettuati dalle famiglie siciliane.

Nel corso dell’anno, la crescita dei finanziamenti al settore privato non finanziario si è fermata, registrando una variazione annua del -0,2% a dicembre. Questa stagnazione è dovuta principalmente alla flessione dei prestiti alle imprese e al rallentamento di quelli alle famiglie, influenzati dall’aumento dei tassi di interesse e dalla riduzione della domanda di credito.

Le banche operanti in Sicilia hanno osservato una diminuzione della domanda di finanziamenti da parte delle imprese, che ha interessato tutti i settori principali, e una riduzione della domanda di mutui da parte delle famiglie, sebbene le condizioni di offerta siano rimaste sostanzialmente invariate.

Nel dicembre 2023, i finanziamenti alle imprese sono diminuiti dell’1,0% su base annua, rispetto a un aumento dello 0,7% nello stesso mese dell’anno precedente. Questo calo è stato influenzato dall’alto livello dei tassi di interesse e dalla riduzione delle richieste di credito per investimenti. Nei primi mesi del 2024, i finanziamenti sono ulteriormente diminuiti.

La contrazione ha colpito principalmente le imprese di piccole dimensioni, che hanno visto riduzioni sempre più significative durante l’anno passato e nei primi mesi del 2024. Questa tendenza negativa ha interessato vari settori economici. Secondo analisi precedenti, la flessione del 2023 è in gran parte attribuibile alla riduzione dei finanziamenti delle relazioni creditizie esistenti alla fine dell’anno.

Il tasso di deterioramento dei prestiti è aumentato all’1,8% nel 2023, rispetto all’1,4% dell’anno precedente. Questo peggioramento ha riguardato principalmente le famiglie, mentre per le imprese il tasso è rimasto stabile. Nel corso dell’anno, le banche hanno continuato a cedere e cancellare posizioni in default, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale delle esposizioni bancarie al 5,0% a dicembre.

Nel 2023, i depositi bancari di imprese e famiglie hanno registrato una contrazione dello 0,4% su base annua, dopo un biennio di crescita. La liquidità sui conti correnti è diminuita del 2,9%, un fenomeno che ha riguardato solo le famiglie, mentre i depositi a risparmio sono aumentati del 4,4%.

Il valore complessivo dei titoli a custodia presso le banche è aumentato del 27,9% rispetto all’anno precedente, trainato principalmente dall’afflusso di risorse verso nuove emissioni, con i titoli di Stato italiani che hanno visto un incremento del 77,1%.

Le famiglie siciliane, in risposta all’elevata inflazione e ai tassi di interesse in aumento, hanno rivisto le proprie preferenze di investimento, orientandosi verso strumenti finanziari più remunerativi. Questo ha portato a un incremento nel valore di mercato dei titoli a custodia, sostenuto soprattutto dall’afflusso verso nuove emissioni e dall’aumento delle quotazioni, mentre le quantità di titoli già in portafoglio sono lievemente diminuite.

In conclusione, il mercato del credito in Sicilia nel 2023 ha visto un consolidamento delle strutture bancarie, una stagnazione dei finanziamenti e un cambiamento nelle preferenze di risparmio delle famiglie, con un orientamento verso strumenti più remunerativi in risposta al contesto economico attuale.

“E’ necessario migliorare – commenta il presidente di Assoesercenti Salvo Politino – il clima di fiducia tra banche e imprese. Le difficoltà delle une e il tasso di rischiosità delle altre non permettono al territorio di sfruttare gli effetti di una nuova ripresa degli investimenti. Come associazione di categoria, non potendo ovviamente intervenire né sulle politiche creditizie delle banche né sui criteri di affidamento e di valutazione del merito creditizio della clientela, dobbiamo agire per rimuovere gli ostacoli e le fragilità strutturali del territorio attraverso interventi diretti, ad esempio, a promuovere la formazione finanziaria degli imprenditori, a favorire l’innovazione, a supportare soprattutto le micro e piccole imprese nei loro rapporti con il sistema bancario, spesso caratterizzati da asimmetria e opacità informativa proprio a causa della bassa dimensione aziendale”.

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »