“La Bellezza Dell’Acqua” un  titolo suggestivo che mette in luce il suo accento emotivo già nella scelta dei suoi caratteri tipografici, tutti iscritti in maiuscolo. La Bellezza dell’Acqua, è una divagazione simbolica, elaborata dai nostri tre autori: Adriana, Alberto e Lia. Essi partono da una notizia di cronaca, riguardo un omicidio di stampo mafioso del commissario Cataldo Tandoj e di Ninni Damiani, consumato ad Agrigento, in viale Della Vittoria al civico 211.

La storia si articola in tre momenti, apparentemente scollegati tra loro e raccontati da tre personaggi, testimoni in qualche modo, di questo tragico evento.

Il primo è don Calogero, detto don Calò. E’ parroco della omonima chiesa, quando in procinto di cenare, sente bussare alla porta. Da quel preciso momento, avrà inizio il suo travagliato percorso esistenziale: in cerca di una verità che parte da questo sofferto omicidio, per giungere alla fine, ad una assoluzione intima della propria esistenza, in apparenza senza oneri né onori.

Il secondo personaggio è Gerlando, meno fortunato di lui, un silenzioso ex militare telegrafista, forse, testimone accidentale al momento dell’attentato. Prigioniero della sua stessa esistenza, fatta di ricordi frammentari, rivivrà impulsi sopiti, che per fortuite coincidenze, non verranno mai manifestati.

Infine Cetti, regina di questo scacchiere, è la fidanzatina di Ninni Damiani, il ragazzo vittima innocente dell’attendato al commissario Tandoj. Anche lei come don Calò, è in cerca di una verità, ma anche di una soluzione alla sua disperazione di “vedova bianca”, come lei stessa si definisce. Il personaggio è complesso, determinato e riuscirà a trovare una risposta, anche se non potrà ricercarla da una situazione già definita, come la morte. Troverà invece un’alternativa diversa, per certi aspetti anche surreale, ma allo stesso tempo praticabile: attraverso una finzione estrema, sovrapposta a sua volta da un’altra, elaborata invece dalla creatività dei nostri tre autori. Il suo determinismo diventa così come l’acqua: inarrestabile, capace di penetrare dove l’immaginazione umana, non potrà intuirne il suo percorso.

Il libro è un omaggio al ricordo di tutte le vittime della mafia, ma è anche uno spunto di riflessione. “La Bellezza Dell’Acqua” è il desiderio di ciò che è stato negato da sempre al popolo agrigentino, l’acqua potabile: oggetto di monopolio delle famiglie mafiose locali, che ne hanno fatto motivo di ricatti e di morte. Tuttavia, la particolarità di questo romanzo\cronaca, scaturisce dall’ immaginazione dei nostri stessi autori, che entrano nella trama, trasformandosi in personaggi, attraverso una modulazione creativa, fatta di riflessioni e momenti, anche esilaranti, vissuti nel loro quotidiano. Gli autori così si raccontano e allo stesso tempo descrivono sofferenze, gioie e speranze della città di Agrigento.

In questo romanzo si ride e si piange, ma non distoglie lo sguardo al senso vero delle cose: dire no alla mafia, da ribadire fino allo stremo e tatuarlo nel cuore di noi tutti.

Di admin

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