Il rientro in presenza degli studenti porta nuove responsabilità ma anche una maggiore domanda di partecipazione coinvolgimento. Una ragione in più per ripensare e rafforzare il ruolo degli organi collegiali

La scuola è luogo di libertà e non di omologazione. La comunità educante, ancora una volta si dimostra vincente. Con l’autogoverno, con la democrazia, con la partecipazione e la condivisione, si vincono sfide difficili. In questo primo giorno di scuola con il certificato verde, abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo, è andato tutto bene e non era scontato. Ci sono voluti mesi per capire che gli interventi devono essere molteplici e diversificati e su alcuni siamo in ritardo – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, nel primo giorno di scuola in presenza.
Se la scuola riparte, riparte il Paese ma è importante il modo: il modello culturale di riferimento e il modello di scuola a cui si guarda – osserva Turi – fuori dagli strappi della politica. Il nostro modello italiano di solidarietà, di istruzione inclusiva, di responsabilità verso le future generazioni.
Dobbiamo realizzare tutti che per la scuola nazionale di questo Paese, occorre investire tutte le risorse disponibili. Nessuno pensa che la scuola sia un organismo statico. E’ dinamico per definizione, sono le generazioni che si alternano al loro interno a modificarla continuamente, sino a cambiarla.
La parola che cerchiamo è fiducia. La comunità scolastica ha mostrato negli ultimi mesi – oserei negli ultimi anni – un senso civico, una responsabilità e una capacità di risposta alle emergenze che va rispettata.
Oggi il rientro in presenza degli studenti porta nuove responsabilità: i ragazzi chiedono maggiore coinvolgimento e partecipazione. Una ragione in più per ripensare il ruolo degli organi collegiali – sottolinea il segretario della Uil Scuola – che va rafforzato per consentire ad insegnanti, studenti ed anche genitori di poter ricostruire quel proficuo clima di sostegno e partecipazione che serve alla nostra democrazia e non è poco.

 

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