M.C. – Finito il clamore mediatico per l’ennesimo femminicidio, asciugate le ultime lacrime parla l’associazione la Forza delle Donne in Sicilia. Sarebbe stato facile esprimere la proprio indignazione sull’onta del momento ma si sarebbe corso il rischio di confondersi con il coro delle solite voci che gridano giustizia, anche se della parola giustizia ne ignorano il più delle volte perché la giustizia è costituita da fatti concreti, come quelli che si prefigge la presidente della sez, Sicilia della Forza delle Donne, la signora Laura Catalano, da tempo impegnata in questa battaglia.
<<La strage delle donne continua in Italia, una vera e propria mattanza, ad oggi siamo arrivati a 75 se consideriamo solo quelle decedute ma vittime sono anche chi continua a portare e per sempre porterà la cicatrice dentro di se, come la giovane donna violentata da un maledetto gruppo di giovani, che avrebbero dovuto avere incastonati valori primari qual è il rispetto non alla donna in quanto essere di genere diverso dal loro ma soprattutto in quanto essere vivente. E quelle madri che difendono i loro figli per proteggere se stesse dall’ignominia di essere fallite nel loro compito educativo e quei padri che giustificano i loro beceri figli per questi gesti considerati come medaglie al valore maschile. Sbaglia chi afferma che tali comportamenti sono il frutto di una società patriarcale, quanto piuttosto il risultato di una educazione permissiva, di una società che premia il violento e punisce il diverso, di quella società che “ mio figlio è perfetto”. Sono questi stessi genitori che si sdegnano per come in alcune culture arabe vengono trattate le donne e poi loro che fanno? Permettono o loro stessi usano le donne come oggetto sui quali sfogare i loro impulsi malati, neanche bestiali perché un animale non fa cose di questa natura. La donna vista come una macchina da provare, una sigaretta da fumare e poi gettare via; la donna è un essere umano, ha carne, sangue, parola, cervello e sentimenti>>, ha detto il presidente.
Per tali ragioni la signora Catalano con la sua associazione vuole dare un segnale tangibile, forte costituendosi parte civile nel procedimento per lo stupro di gruppo di Palermo. Chiede che si faccia rete con tutte le associazioni impegnate sul campo in difesa dei diritti delle donne che dovrebbero essere già acquisiti per nascita. Stiamo tornando al tempo della Santa inquisizione? La Presidente Catalano sottolinea come si stia assistendo ad una involuzione sociale supportata dall’inesistenza di fatti concreti del Governo, attuale e di quelli passati, che riescano ad arginare il fenomeno; di una giustizia inconcludente. La costituzione di parte civile, continua la signora Catalano, è un atto dovuto che vuole dare vigore e coraggio a tutte coloro che avranno la forza di dire basta a questa recrudescenza perché anche la Forza delle Donne sez, Sicilia sta gridando da tempo con loro e per loro, auspicando una rigenerazione dei valori.

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