RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO PER INTERO. 

Il lavoro c’è ma a noi, i precari Agenti Tecnici Esattori del Consorzio Autostrade Siciliane è stato e continua ad essere negato; Il CAS è come da definizione giuridica un ente  pubblico regionale non economico, sottoposto al controllo della Regione siciliana , ma che non gode di trasferimenti da parte della stessa; l’ente si regge su entrate proprie e dirette come quelle del pedaggio autostradale; pertanto, anche se ufficialmente il CAS è costituito come ente pubblico regionale non economico, in realtà per le modalità con le quali opera  in condizioni di parità con altri imprenditori privati  dello stesso settore (cioè altre società concessionarie) nella sostanza si qualifica invece come ente pubblico economico.

Il Consorzio Autostrade Siciliane viene multato dall’Ispettorato del Lavoro di Messina (a seguito di denuncia sindacale) di otto (8) milioni di Euro per l’abuso del ricorso al lavoro straordinario e supplementare (straordinario che il CAS paga al doppio del lavoro ordinario) e, la violazione della Legge che tutela la salute dei lavoratori.

Nonostante questo (la multa, per quello che ne sappiamo non è passata mai all’incasso o meglio, è stata insabbiata) la dirigenza del CAS e la Regione Sicilia quale organo di controllo, hanno lasciato e lasciano che le cose vadano sempre nello stesso verso…e noi , personale precario, che per oltre un decennio abbiamo prestato servizio per garantire la funzionalità delle autostrade siciliane, in qualsiasi periodo dell’anno e per coprire la conclamata carenza di organico, da oltre tre anni siamo stati tagliati fuori.

L’amministrazione del CAS (per sopperire alla grave carenza di organico e per non incorrere in sanzioni per abuso del lavoro straordinario) attua al personale part-time la trasformazione del contratto (da 88/104 come da CCNL a 144 ore) configurandosi così un negozio in frode alla legge con il silenzio assenso dell’assessorato della mobilità e infrastrutture e della Regione quale organo di controllo; dopo aver prodotto diverse denunce alle Procure siciliane (in primis la Procura di Messina per competenza territoriale) aver interpellato tutta la classe politica, i vari Assessori alle infrastrutture, i vari Commissari, i Presidenti e Commissari che si sono avvicendati al CAS ( un carrozzone politico), i Presidenti che si sono avvicendati alla Regione Sicilia e aver ricevuto solo silenzio, veniamo a chiedere oggi il Vostro interesse in qualità di mezzi di informazione per denunciare una vicenda che noi, senza mezzi termini definiamo una autentica discriminazione.

I precari del CAS

Di admin

Un pensiero su “Il lavoro c’è ma a noi viene negato”
  1. Naturalmente, non tutto il sistema e cosi, non tutti gli imprenditori e non tutte le aziende, sono cosi. C’e del buono, del giusto, in tanti imprenditori e in molte parti della nostra economia. Anche in Calabria. Anche a Soverato. E io pure ne conosco personalmente e tanti e buoni e giusti. Ma il problema c’e. E sistemico. E va affrontato. Subito, finalmente. E in modo sistemico, appunto e radicale. Non occorrono grandi fatiche e riforme importanti. Esse ci sono state. E vi sono, sonnolenti, pero, le leggi buone che da quelle riforme sono seguite. Occorre applicarle. Con severita e nuova coscienza del valore del lavoro e della persone, all’interno di quel fecondo rapporto, proprio della cultura democratica, tra lavoro e lavoratore. Tra economia, come risorsa fondamentale delle societa, e i soggetti che, dall’imprenditoria al lavoratore, dal prodotto ai consumatori, concorrono a a formarla. Oggi, a commento del grave fatto di Soverato, che va perseguito ormai autonomamente, a prescindere dalla resistenza in giudizio della ragazza, ho letto del presidente della Regione, di un parlamentare e, immagino, anche se non letto ancora, del sindaco del Comune.

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