Di Antonio Maria LigrestiÈ stato pubblicato, a cura dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, l’Avviso per la presentazione di proposte d’intervento, da realizzare nelle Regioni meridionali, per la selezione di progetti finalizzati al recupero, ri-funzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata.
L’Agenzia – che ha come obiettivo la promozione dello sviluppo economico e sociale dei territori attraverso la programmazione, il coordinamento, la sorveglianza ed il sostegno degli interventi e la realizzazione di progetti allo scopo di eliminare le disuguaglianze territoriali – rappresenta il braccio operativo del Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, retto abilmente dalla forzista Maria Rosaria Carfagna.
L’Avviso – la cui scadenza dei termini per la presentazione delle domande è fissata entro le ore 12.00 del 24 gennaio 2022 – riguarda proposte progettuali volti alla riqualificazione di intere aree caratterizzate da disagio sociale con l’obiettivo sia di restituire i beni alle comunità, attraverso il reinserimento degli stessi nel circuito legale dei territori di appartenenza, sia, al contempo, apportando beneficio alle nuove generazioni.
Tra le azioni di finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) – il cui obiettivo preminente è quello di rimettere in moto il nostro Paese dopo la sciagura sociale ma soprattutto economica causata dal fenomeno pandemico – rientrano gli interventi relativi a “Inclusione e Coesione”, nello specifico “Interventi speciali per la coesione territoriale”, tra cui “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”, con un budget di spesa pari a 300 milioni di euro e la previsione di realizzare 200 progetti – finanziati dall’Unione Europea nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU – dislocati nelle otto Regioni del Sud d’Italia, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I soggetti beneficiari dei fondi sono Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, anche in forma consortile o in associazione, destinatari di un bene confiscato.
Le proposte dovranno avere come scopi la creazione di strutture, residenze sociali/sanitarie, centri diurni, coabitazione sociale a sostegno di soggetti che versano in condizioni di emarginazione sociale; la riqualificazione di spazi pubblici per il miglioramento dei servizi sociali per la cittadinanza; la creazione di spazi di incontro socioculturale destinati ai giovani a cura delle associazioni del terzo settore; oppure, l’utilizzo di tali beni per fini istituzionali, compresa polizia locale e protezione civile. Nella selezione e valutazione delle proposte, sono applicati dei criteri premiali riguardanti la realizzazione di Centri antiviolenza per donne e bambini o case rifugio o iniziative di valorizzazione con finalità di nidi e micronidi (0-36 mesi).
Le domande, unitamente alla documentazione prevista, vanno presentate attraverso l’apposito portale al seguente indirizzo: https://bandi.agenziacoeisone.gov.it
Eventuali richieste di chiarimento potranno essere inoltrate, entro 10 giorni lavorativi antecedenti la chiusura dei termini di presentazione delle domande di partecipazione, al seguente indirizzo di posta elettronica: bando.beniconfiscati@agenziacoesione.gov.it
Le proposte presentate saranno valutate da una apposita Commissione nominata dal Direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale.
Per quanto concerne, infine, gli interventi ammessi a finanziamento, è previsto nell’ambito del P.N.R.R. un sistema di monitoraggio, controllo e valutazione, nonché apposite procedure specificatamente svolte dal “Nucleo di verifica e controllo” (NUVEC) operativo presso l’Agenzia.
Grazie, dunque, ai fondi europei previsti per il post pandemia, i beni sottratti alle consorterie criminali potranno finalmente avere quella utilità sociale che le comunità locali del martoriato sud attendono da tempo, troppe volte schiacciate dai soprusi e dalle angherie delle varie mafie.

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