Di Mario Finocchiaro
La festa è tutta per Vincenzo Nibali che a distanza di sedici anni dal trionfo di Marco Pantani, riporta in Italia
la maglia gialla simbolo della Grande Boucle, dopo aver letteralmente dominato la corsa ciclistica a tappe
più prestigiosa e impegnativa al mondo.
Quattro perle per lo squalo dello Stretto: Sheffield,Le Planche,Chemrousse ed il capolavoro pirenaico
sull’Houcatam, tappe nelle quali Nibali ha dimostrato di essere il più in forma , nelle quali i favoriti della
vigilia, Froome (che a dire il vero ha ben presto abbandonato la gara) e Contador (ritiratosi per la frattura
della tibia) dovevano cedere il passo al messinese che poi ha sancito il successo finale sfiancando anche
psicologicamente gli altri concorrenti in virtù di una condotta di gara esemplare supportato da una
squadra , l’Astana, sempre sul pezzo e pronta a “congelare” qualsiasi azione di disturbo degli avversari.
Nella lunga cronometro di ieri poi, ultimo ostacolo verso il trionfo,Nibali ha conquistato un lusinghiero
quarto posto a quasi due minuti di ritardo dal vincitore, lo specialista Tony Martin, regolando però gli
inseguitori , i francesi Peraud e Pinot e lo spagnolo Valverde distanziandoli ulteriormente in classifica.
A margine del successo italiano al Tour de France le parole del presidente del Coni Malagò: ” Nibali è
campione che onora lo sport italiano .”
Podio finale
1° Vincenzo Nibali (Ita)
2° Jean Christophe Peraud (Fra) a 7’ 52”
3° Thibaut Pinot (Fra) a 8’ 24”